Matteo Bassetti: influenza ha raggiunto picco, ma dura anche un mese. Niente antibiotici, solo calmanti della tosse e fluidificanti. Covid? Ora normale – Il video

«Non fate l’errore di imbottirvi di farmaci», raccomanda il virologo a chi è a letto con l’influenza. L’analisi dei numeri aggiornati sul coronavirus

L’influenza ha raggiunto il picco nella prima settimana di gennaio e i contagi ora sono stabili tendenti a scendere. La buona notizia è confermata dal virologo Matteo Bassetti che però mette in guardia in una diretta Instagram dalla durata dell’infezione che può durare anche qualche settimana. «L’influenza», spiega Bassetti, «ha raggiunto il picco nella prima settimana di gennaio, siamo nella fase di plateau e probabilmente in quella di discesa. È un po’ più lunga di quello che eravamo abituati a vedere in passato, tanto è che la chiamano long flu. Dura anche qualche settimana, e c’è qualcuno che continua ad avere problemi di tosse e alle vie respiratorie che perdurano anche per un mese».


Niente antibiotici, usare pochissimi farmaci

Non servono gli antibiotici per combattere l’influenza che è un virus, quindi secondo Bassetti è inutile che se ne faccia incetta. Meglio avere pazienza e aspettare il decorso della malattia. «Cosa fare?», si chiede il virologo, «Non bisogna imbottirsi evidentemente di farmaci. Non fate l’errore di imbottirvi di antibiotici, o di utilizzare tanti infiammatori. L’acetilcisteina può funzionare (che è poi il Flumucil) magari ad alte dosi come i calmanti della tosse possono servire. Ma evitiamo di imbottirci di farmaci».


E ora anche il Covid ha raggiunto la letalità della influenza

Bassetti poi fa un suo bilancio del Covid, sostenendo che a quattro anni dai primi contagi il virus non è più pericoloso dell’influenza: «I numeri al 31 dicembre 2023», spiega il virologo, «dicono che di Covid nel mondo ci sono state 800 milioni di persone contagiate e circa 7 milioni di morti. Una letalità di circa l’uno per cento. Ma questi sono i numeri ufficiali. I contagi molto probabilmente dovremmo moltiplicarli per due o per tre: quanti di voi non hanno fatto un tampone oppure lo hanno fatto in casa con i test non registrati? Quindi se moltiplichiamo per due o per tre quei numeri noi in quattro anni siamo arrivati a circa 2 miliardi di persone che hanno avuto il Covid, e complessivamente la letalità è stata intorno allo 0,3-0,4 per cento. È una mortalità molto vicina a quella dell’influenza. Siamo arrivati a questo risultato grazie al fatto che il virus è circolato moltissimo e grazie alle vaccinazioni».

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