Giulia Cecchettin riceve la laurea in Ingegneria Biomedica dall’Università di Padova. Il padre Gino: «Ci manchi più dell’ossigeno» – Il video

La ministra dell’Università Bernini: «Siamo tutti responsabili»

Giulia Cecchettin (non) è diventata dottoressa. Doveva laurearsi in Ingegneria biomedica lo scorso 16 novembre, ma pochi giorni prima è stata sequestrata e uccisa dall’ex fidanzato 22enne Filippo Turetta. L’ateneo veneto oggi 2 febbraio le ha conferito la laurea, un gesto dal valore simbolico voluto dalla famiglia e dalla rettrice Daniela Mapelli che da subito si era detta pronta a dare l’ultimo saluto alla studentessa vittima di un efferato femminicidio. I familiari della giovane donna sono arrivati al palazzo del Bo a Padova dove si è tenuto il conferimento del titolo di laurea, alla presenza della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. «È un atto dovuto. Siamo tutti responsabili e su questo tema non c’è colore politico. Formare non è solo erudire i nostri studenti, ma renderli cittadini di una democrazia aperta e inclusiva», dichiara la ministra. «Non riesco a esser felice. Giulia, hai provocato uno squarcio nelle coscienze di tutti, nella mia per prima. Sarai sempre nel cuore di chi ti ha amato e conosciuto, e sarai sempre nel nostro cuore», dice dal podio Gino Cecchettin, papà di Giulia. «La laurea è un atto d’amore, manchi più dell’ossigeno», chiosa.


«Era un primo violino»

«Non ho avuto modo di conoscere Giulia di persona e quindi non posso arrogarmi il diritto di parlare di lei. Mi permetto solo di riportare le parole dei docenti che ha avuto: era una studentessa sorridente e interessata: un primo violino. Per noi docenti, il primo violino è il punto di riferimento quando spieghiamo per avere un feedback dall’aula», sono le parole della rettrice. «La violenza subita da Giulia ora chiede una risposta corale», aggiunge. A fare da relatrice a Giulia è stata la professoressa Silvia Todros: «L’argomento che aveva scelto era lo stato dell’arte dello sviluppo di costrutti innovativi per la rigenerazione di tessuti tracheali», spiega commossa.


Corone d’alloro a casa Cecchettin

A Vigonovo, sono spuntati fiocchi rossi lungo la strada in cui abitava la 22enne e sul cancello dell’abitazione della famiglia vi sono tre corone d’alloro e qualche dedica di amici e parenti. Il padre Gino e la sorella Elena Cecchettin non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione prima della cerimonia. Poi, sul podio hanno fatto il loro discorso. «Sono fiera di te», è il saluto della sorella accompagnato da un lungo applauso dei presenti in aula magna. Qualcuno ha agitato un mazzo di chiavi per fare rumore, come aveva chiesto Elena Cecchettin subito dopo il ritrovamento del corpo senza vita della sorella: «Fate rumore».

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