Milano, si indaga sull’abbandono del neonato in un palazzo. L’indizio del nome copto

Questo potrebbe orientare le ricerche verso la comunità cristiana egiziana di Milano

Proseguono le indagini per fare luce su quanto accaduto in via degli Apuli, alla periferia Ovest di Milano, dove lo scorso 1 febbraio un neonato è stato ritrovato nell’androne di un palazzo di edilizia popolare. Il pubblico ministero ha aperto un fascicolo per abbandono di minore, e sta provando a fare una quadra combinando i vari verbali e le testimonianze. Nel frattempo, si comincia forse a delineare una strada percorribile nella ricerca. Questo per due motivi. Innanzitutto, se il padre vedovo e in difficoltà abitasse nel casermone di via Apuli, il cerchio dei luoghi da attenzionare si restringerebbe notevolmente. La tesi appare plausibile anche alla luce della frase lasciata sul biglietto al fianco del neonato, quasi un indizio: «Io abito vicino ma voi non mi conoscete».


Un dettaglio importante

Il secondo motivo che incoraggia un’evoluzione nelle indagini è il fatto che in quelle poche righe il piccolo viene chiamato Karas. Un nome non qualunque: come spiega Repubblica, si tratta infatti di un nome copto ispirato all’omonimo eremita e santo, fratello dell’imperatore Teodosio il Grande. Un probabile indizio sul fatto che il piccolo potrebbe provenire dai membri della vasta comunità cristiana egiziana stanziale a Milano da decenni. Adesso il neonato sta bene: è in salute e non denutrito, ed è stato affidato alle cure dei sanitari e dagli infermieri della clinica De Marchi, dove lo hanno momentaneamente collocato gli specialisti dei Servizi sociali del Comune.


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