Roma, la storia dell’uomo che non sopportava il gatto del vicino e ha provato ad ucciderlo con una tenaglia

L’uomo era riuscito a catturare il felino con una trappola. Denunciato dal proprietario è ora accusato di maltrattamenti

Sua moglie era infastidita dalle continue incursioni del gatto dei vicini nel suo cortile. Così un uomo di origini rumene, classe 1967, ha provato a sopprimerlo. Era riuscito a catturarlo dopo aver predisposto, tramite dei lacci, delle trappole nel cortile dove sapeva sarebbe passato. Ma non basta. Il proprietario del micetto l’ha sorpreso mentre, armato di tenaglia, colpiva alla testa l’animale imprigionato in un filo di ferro. Era la notte del 24 luglio 2017, quando nel buio si erano sentite le grida di dolore del gatto, che avevano svegliato il suo proprietario. L’uomo, all’epoca dei fatti 41enne, era riuscito a salvare il felino per un soffio, sottraendolo alle grinfie del rapitore a suon di grida e insulti. I due si conoscevano, e fino a quel momento erano stati in buoni rapporti. Le ripetute ferite alla testa avevano provocato all’animale un trauma cranico e la frattura della mandibola. Presentava inoltre segni di strozzamento. Ciononostante, dopo il ricovero di una settimana dal veterinario, l’animale è riuscito a sopravvivere. Oggi, 13 febbraio, è stata ascoltata la testimonianza del proprietario del gatto, al Tribunale di Roma in composizione monocratica. L’esame dell’imputato è stato invece fissato al prossimo 6 giugno. È accusato di maltrattamento di animali. Se giudicato colpevole, l’uomo rischia fino a 18 mesi di reclusione, o il pagamento di una multa da 5mila a 30mila euro.


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