Roma, la manifestazione dei trattori alla Bocca della Verità: «Spieghiamo ai cittadini perché protestiamo»

Due giorni fa gli agricoltori avevano protestato al Circo Massimo, nonostante le vittorie fiscali e ambientali ottenute in Italia e in UE

È la Bocca della Verità l’ultimo luogo di ritrovo scelto dagli agricoltori per manifestare a Roma. Cinque trattori partiti dal presidio di via Nomentana, nella periferia Nord Est della città, si uniscono così alla manifestazione di oggi dei Maf (Movimenti agricoli federati) di fronte alla Basilica di Santa Maria in Cosmedin, che ospita la scultura. I trattori ad aggiungersi sono quelli di Riscatto Agricolo, che da quando sono arrivati nella capitale non l’hanno mai lasciata, nonostante le concessioni del governo dopo settimane di proteste. «Siamo di nuovo in piazza per incontrare i cittadini e spiegare le ragioni della nostra protesta», ha detto Roberto Rosati, uno dei portavoce. «Rimarremo fino alle 16 e a mezzogiorno faremo una conferenza stampa per rispondere a tutte le domande». Rosati informa anche che al presidio di via Nomentana 1111 «sono già arrivati i 15 tonnellate di spinaci freschi che doneremo a tutti i cittadini che tra oggi e domani passeranno a trovarci. E visto che noi siamo attenti all’ambiente chiediamo di portare la busta da casa da riempire».


Le vittorie dei trattori: vantaggi fiscali e regole ambientali più lasche

L’ultima grande manifestazione nella capitale era stata il 15 febbraio al Circo Massimo, distante pochi metri dalla sede di quella odierna. Nei giorni scorsi l’esecutivo ha lavorato per accogliere alcune delle richieste degli agricoltori, che da mesi protestano in Italia e in tutta Europa per chiedere migliori condizioni economiche e contro le misure di protezione ambientale che in parte chiedono loro di ridurre la produzione e di usare meno pesticidi. Sul campo nazionale, i trattori hanno ottenuto ampi vantaggi fiscali. Nello specifico si tratta di una «franchigia per esentare dal pagamento i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro, e riduzione del 50% dell’importo da pagare per i redditi tra i 10 mila e i 15 mila euro». Nelle scorse settimane i movimenti avevano anche incassato la rinuncia dell’Ue alla direttiva che imponeva di dimezzare l’uso dei pesticidi, nonostante l’agricoltura benefici da anni di sussidi che sono in buona parte dannosi per l’ambiente.


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