Alfio Torrisi, il falegname morto sulla nave da crociera alle Bahamas: «Il cadavere senza organi, sostituiti da segatura»

Due indagati nell’inchiesta di Catania. Le analisi e il referto

Alfio Torrisi era un falegname 54enne di Giarre in provincia di Catania morto sopra la nave Paradise nell’ottobre 2023. La nave da crociera della Carnival Cruises Line si trovava in quel momento a Freeport nelle Bahamas. L’agonia di Torrisi è durata quattro giorni: «Lavorava in condizioni disumane. E il suo corpo è arrivato in Italia svuotato, senza organi. Con segatura e fogli di giornale al loro posto», dice la sorella Rosaria oggi a Repubblica. La procura di Catania ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Ci sono due indagati: il titolare dell’impresa per cui l’artigiano lavorava e il comandante della nave. La procuratrice Agata Santonocito e il sostituto Emanuele Vadalà hanno disposto delle rogatorie internazionali.


Le analisi

Vogliono recuperare le analisi a cui è stato sottoposto Torrisi prima di morire. Per comprendere le cause del decesso. «Il nostro congiunto lavorava in condizioni ai confini del disumano. A cielo aperto, per 14-16 ore al giorno e di fatto senza pause, in una località che ancora in ottobre fa registrare temperature estive con tassi d’umidità fra i più elevati al mondo», fanno sapere i familiari. Torrisi doveva sistemare la zona lido in legno della nave. Che si trova all’ultimo piano, dove c’è anche una piscina. I malori sarebbero cominciati il 10 ottobre. «Aveva un forte mal di testa. Poco dopo ha iniziato a farfugliare frasi incomprensibili», secondo l’esposto. Il falegname è finito in infermeria. Poi in ospedale a Freeport.


Trombosi polmonare venosa

Tre giorni dopo i medici si arrendono e dicono che non hanno le risorse adeguate per salvarlo. Il 14 ottobre Alfio Torrisi muore. Secondo il referto il falegname muore per una trombosi polmonare venosa. Che sarebbe «profonda in soggetto iperteso con cardiomegalia». Secondo la famiglia ci sarebbero state gravi omissioni nelle cure. E poi c’è il giallo del cadavere svuotato: forse per cancellare le prove?

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