Strage Esselunga, il ministro Nordio: «Omicidio sul lavoro? Sono contrario». Landini: «Si apra una trattativa, basta chiacchere»

Il ministro della Giustizia non è d’accordo sulla soluzione avanzata da alcuni sindacati. Ma a quale soluzione sta pensando Palazzo Chigi?

Dopo il crollo al cantiere Esselunga a Firenze, che ha provocato la morte di cinque operai e il ferimento di tre, nel dibattito politico si parla di misure in grado di contrastare le morti sul lavoro, specialmente nei casi di subappalto e impieghi in nero. Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, questo pomeriggio a Firenze, intervenendo alla manifestazione davanti al punto della strage, in via Mariti, ha chiesto l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Dalla sua parte anche il numero uno della Cgil Maurizio Landini: «Chiediamo che si apra una trattativa seria, di annunci, di chiacchiere ne ho già sentite anche troppe, il governo è da luglio che non ci sta incontrando». «Siamo convocati lunedì mattina – ha proseguito -, bene, si apra una trattativa, non sia il solito film dove ci tengono mezz’ora a Palazzo Chigi per poi fare quello che vogliono». Nel governo la linea sembra chiara, almeno sull’introduzione o meno del reato. «Proprio questa mattina in Consiglio dei ministri questo argomento è stato trattato, anche con l’ipotesi di eventuali sanzioni penali. Non è stato trattato il principio, al quale sarei anche abbastanza contrario, dell’introduzione dell’omicidio sul lavoro perché con l’esperienza dell’omicidio stradale, che ha aumentato a dismisura la pena, gli incidenti non sono diminuiti ma aumentati». Queste le parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al question time alla Camera, in merito ad eventuali provvedimenti normativi che puntino a fronteggiare il problema. «Sono allo studio altre misure per contrastare il lavoro sommerso», ha precisato. Di tutt’altro avviso il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, che ha annunciato una proposta di legge semplice per introdurre il reato. Anche perché le morti continuano. Oggi un operaio edile di 50 anni è morto a Campofelice di Roccella, nel Palermitano, investito dal crollo del muro di un’abitazione in ristrutturazione.


Cosa si è deciso a Palazzo Chigi

Il Cdm è iniziato con l’informativa della ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone. Nel 2023 – riporta la ministra – ci sono state più ispezioni rispetto all’anno precedente nel settore edile. Su un totale di 92.658 accessi ai cantieri, 20.755 sono state le ispezioni inerenti alla vigilanza in materia di salute e sicurezza, oltre quindi 3mila rispetto al 2022. I risultati sono impietosi: il livello di irregolarità registrato è stato pari al 76,48%, con un tasso di irregolarità media che supera l’85,2% specialmente nei cantieri collegati al superbonus 110%. Non solo: in base all’ultimo rapporto Inail, le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e dicembre sono state 585.356 (-16,1% rispetto al 2022), di queste 1.041 mortali (-4,5%). Calderone ha ribadito l’importanza dello strumento ispettivo, nel 2024 assicura una maggiorazione dell’attività, il 40 per cento in più, rispetto al 2023. Saranno fatte 500 nuove assunzioni per nuovi ispettori del lavoro da mettere sul campo. Nel prossimo Consiglio dei ministri ci sarà un nuovo pacchetto di norme proprio per incrementare la sicurezza sul lavoro.


Le soluzioni allo studio del governo

Palazzo Chigi punta al “potenziamento della tutela in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; il coordinamento e il rafforzamento delle attività ispettive e del sistema sanzionatorio”; specialmente nei subappalti; oltre “alla qualificazione delle imprese, alla formazione del datore di lavoro e dei lavoratori e alla salvaguardia delle imprese regolari”. Si pensa a un coordinamento tra Procure per indagini sul tema di reati su lavoro, salute e sicurezza, inasprimento delle sanzioni in caso di lavoro in nero o irregolare, nuove pene per appalti, subappalti e somministrazioni illecite, decadenza dei benefici fiscali e contributivi per chi non mette in regola i dipendenti e valutazione anche della manodopera in merito al costo dell’intero appalto.

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