Antonio Ponti, erede della dinastia dell’aceto, finisce a processo per droga: fermato in auto con cocaina e Md

Il 51enne non riveste alcun ruolo nell’azienda di famiglia. Il 27 marzo a Milano si terrà l’udienza preliminare

Antonio Ponti, uno degli eredi della famiglia che produce aceto dalla fine del ‘700 a Ghemme (in provincia di Novara) è stato arrestato lo scorso 23 aprile per detenzione di droga ai fini di spaccio. Il 27 marzo, a Milano, si terrà l’udienza preliminare per Ponti, che oltre alla sua attività da dj gestisce un locale in zona Navigli. Lo scorso anno, scrive La Stampa, il 51enne era stato fermato in via Leoncavallo da una volante dei carabinieri mentre viaggiava a bordo della sua Dodge Challenger con targa lituana e finestrini oscurati. Durante la perquisizione, Antonio Ponti è stato trovato in possesso di 17 grammi di MD e 9 di cocaina. A quel punto, è scattato la perquisizione anche a casa, dove in un cassetto sono stati trovati ecstasy, ketamina, hashish, un bilancino di precisione, un coltello, carta stagnola e due banconote da 20 euro.


Il rinvio a giudizio

L’imprenditore, che non ha alcun ruolo nell’azienda di famiglia ma è uno degli eredi della nota azienda produttrice di aceti, è stato arrestato e portato nel carcere di San Vittore. In un secondo momento, gli sono stati concessi i domiciliari in una comunità nel Varesotto, dove ancora si trova. Sia nell’interrogatorio di convalida dell’arresto sia davanti al Tribunale del Riesame, Ponti ha detto di non aver mai spacciato droga. Nei giorni scorsi, però, la pm Maria Letizia Mocciaro ha chiesto il rinvio a giudizio nei suoi confronti. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 27 marzo.


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