Ai detenuti di Rebibbia arrivano dolci al cioccolato a forma di pene, l’ex garante: «È una ritorsione»

La ditta che si occupa del vitto e dei generi alimentari che possono acquistare i detenuti è sotto inchiesta per frode in pubbliche forniture. Le indagini erano partite a seguito delle segnalazioni dei detenuti

Avevano ordinato pasticcini per una festa organizzata all’interno del penitenziario di Rebibbia. I detenuti si sono, però, visti recapitare dolcetti al cioccolato a forma di pene. L’acquisto risale al 24 febbraio scorso, scrive Repubblica, quando i carcerati della sezione maschile volevano fare una piccola festa, ma una volta aperte le confezioni, acquistate coi propri soldi, sono rimasti sbalorditi: i pasticcini erano, infatti, a forma di organo genitale maschile. Per l’ex garante dei detenuti di Rebibbia, Gabrielle Stramaccioni, si tratterebbe di una ritorsione. La ditta che si occupa del vitto e del sopravvitto, la «Domenico Ventura» – sottolinea il quotidiano romano -, è attualmente sotto inchiesta per frode in pubbliche forniture. Le indagini a carico della società erano partite proprio a seguito delle segnalazioni dei detenuti che lavoravano nella mensa del penitenziario. Dopo le testimonianze erano, inoltre, intervenuti gli investigatori del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza che aveva effettuato un campionamento sul cibo. Molti degli alimenti serviti, avevano scoperto della indagini, sarebbero risultati difformi da quelli previsti negli accordi. Dopo le denunce l’azienda aveva, però, abbassato i costi e migliorato la qualità degli alimenti serviti. Ma, ora, per l’ex garante, quello di pochi giorni fa è l’ennesima anomalia riscontrata. Per questo Stramaccioni ha inviato una segnalazione in procura che è andata a integrare i passati esposti sul vitto carcerario. 


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