Firenze, la segnalazione del Miur sull’ateneo nutrizionista: i titoli rilasciati non sono riconosciuti

La facoltà, telematica era già finita nel mirino della procura di Pistoia

Dopo la bufera sullo pseudo ateneo italo-bosniaco di Palermo che avrebbe rilasciato titoli di laurea fasulli, un nuovo caso potrebbe scoppiare in provincia di Firenze, a Montespertoli. Dove ha sede l’Università popolare scienze della nutrizione, registrata in Svizzera. Adesso segnalata dal Miur alla procura di Firenze: è sospettata di aver rilasciato titoli per la professione di nutrizionista pur non essendo riconosciuta dal Ministero. In realtà la facoltà, telematica, era già finita nel mirino della procura di Pistoia. Che nelle scorse settimane aveva concluso un’inchiesta notificando l’avviso di chiusura indagini a tre persone. Incluso il fondatore dell’istituto, un 45enne di Empoli.


La facoltà

Tutto, scrive Repubblica, aveva avuto inizio in un «vitamin store» a Campo Bisenzio. Il titolare infatti aveva iniziato a valutare dei pazienti, sulla base di uno dei titoli conseguiti presso il centro, ma privi di effettivo valore. La facoltà, si legge sul sito, «è nata con la mission di formare, promuovere, sostenere e tutelare la categoria dei professionisti consulenti del benessere e della nutrizione». E ancora, testualmente: «Vigila il professionista affinché svolga una corretta consulenza al cittadino che ne usufruisce il servizio. Il comitato etico U.P.S.N. aiuta il cittadino affinché riceva una consulenza etica e professionale». Una presentazione un po’ confusa a cui segue il riferimento a un presunto registro professionale nazionale, che però non compare nella lista del Ministero dello sviluppo economico. Giudicato dunque «ingannevole» dagli inquirenti pistoiesi, visto «il richiamo alla professione di nutrizionista, per cui è istituito l’ordine professionale dei biologi nutrizionisti».


I «counselor»

Non solo: il sito si scaglia contro la troppa facilità con cui vengono concessi titoli oggigiorno. «In questo vasto mondo libero dove con troppa facilità le persone prescrivono farmaci, prescrivono diete e si avvalgono attraverso una vastità di pratiche pseudo-scientifiche che “risolvono patologie” e tentano di “curare malattie” abusando di abilitazioni a professioni medico sanitarie — si legge — era obbligo istituire un registro professionale nazionale che regolamentasse la categoria dei consulenti professionisti». E dunque, ecco la porta aperta agli allievi di questa esigente facoltà: «Il consuelor è promotore della salute e del benessere. Svolge attività di coaching in aiuto alle figure di medico, dietologo, nutrizionista, dietista ma è anche un promotore professionista che supporta e motiva la persona in un percorso individuale di miglioramento». Negli scorsi giorni, durante gli interrogatori legati all’inchiesta pistoiese, il fondatore dell’istituto ha negato ogni addebito, sostenendo che la facoltà risulta correttamente registrata in un cantone svizzero, e che i titoli risultano accompagnati da rigide prescrizioni sul perimetro delle attività consentite.

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