Caso Ramadan, la Regione Lombardia contro l’istituto di Pioltello: «Quella delibera è irregolare, il preside la annulli»

L’intervento dell’Ufficio scolastico regionale dopo le polemiche per la chiusura per la festività islamica. E Valditara accusa: «In quella scuola risultati mediocri»

La delibera con la quale il consiglio dell’Istituto Iqbal Masih di Pioltello ha deciso di chiudere i battenti il prossimo 10 aprile, in corrispondenza della festività di Eid-Al-Fitr che segna la fine del Ramadan, presenta delle irregolarità. È quanto fa sapere l’Ufficio scolastico regionale della Lombardia a seguito delle verifiche condotte sugli atti. Per questo il direttore generale dell’Ufficio, Luciana Volta, «ha invitato il dirigente scolastico, nella sua qualità di garante della legittimità dell’azione amministrativa della scuola, a valutare la disapplicazione della delibera e la possibilità dell’annullamento in autotutela da parte dello stesso consiglio d’istituto, al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia». Insomma la Regione Lombardia chiede al preside dell’istituto finito al centro di roventi polemiche negli ultimi giorni di tornare sui suoi passi e cancellare la chiusura prevista per l’Eid-Al-Fitr, pur motivando l’indicazioni con questioni di forma giuridico-amministrativa. Ora la palla torna nel campo della scuola, e del suo dirigente Alessandro Fanfoni, che nei giorni scorsi aveva difeso a spada tratta la decisione presa non certo per «farsi benvolere dalla comunità araba, ma semplicemente nel riconoscimento della specificità del nostro contesto», considerato che in ogni caso quel giorno, aveva spiegato, la metà degli studenti non si presenterebbe in classe. Come lui si erano detti increduli per le polemiche scatenate dalla decisione (che è stata assunta lo scorso settembre) anche molti degli alunni e dei loro genitori sentiti da Open.


Valditara punta il dito sui risultati mediocri degli alunni

Di tutt’altro avviso si era detto fin da subito il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che lunedì aveva ricordato seccamente come «ovviamente le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto». Valditara è tornato poi sulla questione stamattina. Da un lato per ricordare che decisioni in proposito sarebbero state comunque prese «in totale autonomia» dall’Ufficio scolastico regionale, ma che, ancora una volta, «le scuole non possono creare nuove festività», ma solo «derogare al calendario per motivi di carattere didattico». Dall’altro per mettere in luce polemicamente come l’istituto di Pioltello «ha dei risultati formativi che sono enormemente inferiori rispetto a quelli della media lombarda». In dettaglio, ha detto il ministro a margine dell’apertura di Fiera Didacta a Firenze, «nonostante gli sforzi notevoli dei professori e del preside, il livello di competenze in italiano con risultati deboli L1 e L2 è al termine della scuola media il 50,5%, contro una media lombarda del 33,3%, il livello di competenze deboli in matematica è il 45% contro un 35,4% della media lombarda» mentre «le competenze di alto profilo sono il 49,6% in italiano e 66,7% la media lombarda, il 54% in matematica e il 64% invece la media lombarda».


Missione di civiltà

Una serie di dati snocciolati che per Valditara indica, al di là del caso-Ramadan, che «è su questo che noi dobbiamo lavorare, cioè dobbiamo far sì che scuole così complesse abbiano la possibilità di garantire un futuro di eccellenza a tutti i giovani, che siano immigrati o che siano italiani, perché purtroppo in scuole di questo tipo molti ragazzi perdono circa un anno rispetto ai loro coetanei che studiano in altre scuole. È su questo che vorrei che l’opinione pubblica si concentrasse. Dobbiamo aiutare queste scuole, che possiamo considerare di frontiera, a recuperare i risultati formativi proprio per non pregiudicare quei tanti giovani, che siano italiani o che siano stranieri». Unico slancio di solidarietà con il preside, quella per gli insulti e le minacce (anche di morte) ricevute, tanto dal dirigente dell’Istituto quanto per lo stesso Valditara, ha rivelato il ministro ricordando come «le minacce di morte e gli insulti non appartengono alla civiltà”: quindi chiunque sia la smetta di insultare questo o quello, nel caso di specie il preside, il politico di turno o chiunque altro».

L’attacco del Pd a Valditara: «Parole sui risultati formativi razziste»

«Le parole di Valditara sui risultati formativi della scuola di Pioltello sono razziste. È veramente sconcertante e di cattivo gusto che il ministro dell’istruzione snoccioli i dati relativi al livello di competenza di un istituto per prendersela con gli studenti stranieri e portare avanti la campagna islamofoba che la Lega sta imponendo al governo». Queste le parole della deputata democratica Ouidad Bakkali che sottolinea come: «nel corso dell’intervento di oggi alla Fiera Didacta di Firenze, il ministro Valditara ha snocciolato i dati dei risultati formativi della scuola di Pioltello attribuendo i risultati inferiori alla media alla presenza di ragazzi stranieri che, nonostante l’impegno dei professori e del preside, avrebbero la responsabilità di compromettere la formazione ai ragazzi italiani. Queste sono dichiarazioni razziste, Ministro. Anche perché – sottolinea Bakkali – lei parla espressamente di “scuole di questo tipo”. Ma di quale tipo, Ministro? Siamo sinceramente preoccupati – conclude la democratica – da un Ministro “di questo tipo” che, invece di mettere in campo risorse per le scuole, misura i livelli di competenze su numeri percentuali e parametri oramai antichi. Sono bambine e bambini che il Ministro dovrebbe smettere di distinguere tra stranieri e italiani. Si prenda invece la responsabilità di occuparsene. Tutte le scuole, “di qualsiasi tipo”, come dice Lei».

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