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Gli Stati Uniti contro la Apple: «Ha il monopolio. Nelle app per iPhone ha violato le leggi antitrust»

La risposta della big tech: «Causa sbagliata, precedente pericoloso»

Il Dipartimento di Giustizia americano e 16 procuratori generali hanno presentato una causa nel tribunale distrettuale del New Jersey contro Apple, accusandolo di aver violato le normative antitrust tramite la vendita del loro prodotto core business: l’iPhone. La causa sostiene che Apple abbia favorito i suoi servizi sulla sua piattaforma, impedendo una giusta concorrenza alle app terze. Questa è la seconda battaglia legale che il Dipartimento di Giustizia ha aperto contro una big tech. La prima è stata intentata contro Google, rea di avere il monopolio nelle ricerche online. «Negli ultimi 12 anni Apple è diventata una delle società che vale di più al mondo. Ha mantenuto il monopolio nel settore degli smartphone violando le leggi antitrust», afferma il ministro della Giustizia Merrick Garland. E il monopolio non è in violazione delle leggi antitrust, ma punta sul ridurre la concorrenza. «Riteniamo l’azione sbagliata» e «ci difenderemo», afferma Apple. Se la causa avrà successo metterà «in pericolo la nostra capacità di creare la tecnologia che la gente si attende da Apple». Un «precedente pericoloso», secondo la big tech, perché «concede al governo il potere di esercitare un ruolo pesante nella progettazione della tecnologia per le persone».


I precedenti e il clima da noi, in Europa

Proprio sul tema del monopolio in campo app di recente proprio Apple si è scontrata con Epic Games, sviluppatore del popolarissimo gioco Fortnite. La società si rifiutava di pagare le commissioni sugli acquisti in app fatti tramite App Store. Ne è partita una causa legale, e alla fine è stato disposto alla big tech l’accettazione tramite altre forme di pagamento anche se in pochi, precisano nella sentenza, hanno deciso di cambiare telefonino per poter non smettere di giocare a Fortnite. L’App Store, ricorda oggi il Corriere della Sera, è visto come un monopolio anche dall’Unione europea, che con il Digital Markets Act ha imposto alla società di Tim Cook di aprire alla possibilità, per gli utenti, di poter scaricare app da Store terzi.


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