Alessandro Michele nuovo direttore creativo di Valentino, la svolta della maison dopo l’addio di Piccioli

Lo stilista arriva da Gucci, dove era entrato nel 2015 rilanciando il marchio della casa di moda

«È un onore incredibile». Dopo un anno e mezzo dall’addio – nel novembre 2022 – a Gucci, è lo stesso Alessandro Michele ad annunciare il suo nuovo impiego. A partire dal prossimo 2 aprile, sarà il nuovo direttore creativo di Valentino. «Provo un’immensa gioia e avverto un’enorme responsabilità alla prospettiva di entrare a far parte di una maison de couture che ha la parola “bellezza” scolpita su una storia collettiva in cui si fondono peculiare eleganza, raffinatezza e grazia estrema», dichiara oggi, 28 marzo. Per vedere le sue prime creazioni con la griffe romana, invece, bisognerà aspettare le passerelle dell’edizione di settembre 2024 della Paris Fashion Week – scrive Vogue -, dove Valentino verrà mostrata la collezione primavera estate 2025. Come annunciato da diverse indiscrezioni, Michele è stato scelto come sostituto dello stilista Pierpaolo Piccioli, che ha lasciato la maison la scorsa settimana.


Continua Michele, sempre a Vogue: «Sono alla ricerca delle parole adatte per esprimere la mia gioia, per comunicare ciò che sento veramente, i sorrisi che salgono dal cuore, la gioiosa gratitudine che illumina gli occhi, quel momento prezioso in cui il destino e la bellezza si incontrano. La gioia, però, è una cosa così viva che ho paura di ferirla se oso pronunciare il suo nome». Nella sua nuova avventura, lo stilista rincontrerà l’amministratore delegato di Valentino, Jacopo Venturini: i due avevano lavorato insieme a Gucci. Venturini si dice «molto contento ed emozionato all’idea di tornare a collaborare con Alessandro dopo anni di lavoro insieme. Il suo talento, la sua creatività, la sua profonda intelligenza, sempre legata a una meravigliosa leggerezza, scriveranno un altro capitolo della maison Valentino». A Michele sono attribuite molte delle fortune recenti di Gucci, che è passata da un fatturato di 3,5 miliardi di euro nel 2014 a uno 9,73 miliardi nel 2022.


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