L’indiscrezione secondo cui viale Mazzini voglia stralciare dai palinsesti estivi le repliche di Report ha fatto infuriare i membri grillini in commissione di Vigilanza Rai. Ipotesi che non troverebbe giustificazioni di tipo economico, visto che si tratterebbe di rimettere in onda, a costo zero, dei contenuti già realizzati nel corso della stagione. Piuttosto, aleggia il sospetto che si possa trattare di una manovra dei vertici Rai per ingraziarsi il governo e i partiti di maggioranza. Gli annunci di querela arrivati da esponenti del centrodestra sono di dominio pubblico. E proprio oggi, 3 aprile, il capogruppo di Forza Italia al Senato, nonché membro della commissione di Vigilanza, ha pubblicato una sua foto con la didascalia (in terza persona): «Ora il senatore Maurizio Gasparri mentre firma una delle denunce contro Sigfrido Ranucci».
La Notizia attribuirebbe la scelta di sospendere le repliche di Report a Stefano Coletta, responsabile della produzione e dei palinsesti, «ma qualcuno suggerisce che le impronte digitali siano del direttore generale Rossi e del responsabile delle risorse umane Angelo Mellone». Gli esponenti del Movimento 5 stelle che siedono in commissione di Vigilanza, hanno pubblicato una lunga nota. E annunciano battaglia contro l’eventualità di cancellazione delle repliche: «Sarebbe una decisione davvero incomprensibile. Perché eliminare dai palinsesti un prodotto che a costo zero offre ottimi risultati di pubblico e conseguenti introiti pubblicitari?».
«Il sospetto – prosegue il comunicato – è che si voglia indebolire ancora una volta una trasmissione “scomoda” che con le sue inchieste ha fatto luce sulle ombre di molti esponenti del governo Meloni, a partire da quella Daniela Santanchè di cui si sta discutendo alla camera una mozione di sfiducia basata su fatti in gran parte raccontati da Report. Insomma potremmo essere di fronte a un nuovo inaccettabile attacco a Report che “puzza” di bavaglio, con l’aggravante di danneggiare l’azienda visto che simili risultati in replica li fa praticamente solo questa trasmissione. Chiediamo alla Rai di esprimersi su questa vicenda e presenteremo una interrogazione in commissione di vigilanza».
April 3, 2024