Gasparri e quell’incontro con due israeliani per la vendita di un software (che sarà raccontato da Report)

Lo anticipa oggi il Fatto Quotidiano, ricordando la mancata comunicazione a Palazzo Madama della presidenza della società di sicurezza informatica Cyberealm

Oggi il Fatto Quotidiano anticipa un episodio che sarà riportato stasera nella puntata di Report. La trasmissione Rai si occuperà del capogruppo in Senato Maurizio Gasparri e della sua mancata dichiarazione a Palazzo Madama della presidenza di Cyberealm che si occupa di sicurezza informatica. Secondo quanto scritto da Alessandro Mantovani sul quotidiano diretto da Marco Travaglio lo scorso 12 luglio all’Agenzia delle Dogane si sono presentati due israeliani che volevano vendere un software per catalogare le merci. L’affare non si è concluso ma l’appuntamento era stato procurato da Gasparri, ex vicepresidente del Senato, perché a capo della società Cyberealm. Uno dei due israeliani, Arik Ben Haim sarebbe un ex dirigente dei servizi segreti israeliani. Adesso Ben Haim sarebbe tornato operativo nella guerra contro Hamas, dopo gli attacchi del 7 ottobre. Il Fatto sottolinea la gravità della situazione: «Oltre a sponsorizzare un agente straniero per l’acquisto di commesse pubbliche, Gasparri non ha nemmeno comunicato al Senato il suo ruolo di presidente e di fatto lobbysta di Cyberealm». Il forzista, riporta il quotidiano, sa dell’inchiesta di Report almeno dal 27 settembre quando i colleghi della trasmissione hanno iniziato a porgli delle domande. Ecco forse spiegata la bagarre in commissione a Palazzo Madama, durante un’audizione del conduttore della trasmissione, Sigfrido Ranucci, con il senatore che mostrò al tempo, in aula, cognac e carota. Gasparri intanto ha respinto le accuse della trasmissione e smentisce voci di sue dimissioni imminenti dalla Commissione Vigilanza Rai. Stasera però, con la messa in onda del lavoro di Report, la questione non si chiuderà qui.


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