Davide Pecorelli simulò la sua morte: condannato a 4 anni di carcere in Albania

Aveva raccontato che stava cercando un tesoro

Davide Pecorelli è un ex arbitro con attività commerciali in Toscana. Nel 2021 ha simulato la propria morte. Poi è ricomparso nove mesi dopo al largo di Montecristo su un canotto. Ai carabinieri ha raccontato che stava cercando il tesoro di San Mamiliano. Ieri davanti al tribunale di Scutari è finito il primo atto della storia. Pecorelli è stato riconosciuto colpevole di incendio doloso, quello dell’auto a noleggio in cui aveva nascosto ossa umane per far credere di essere morto. Poi per violazione di confine (quello con l’Albania). Infine, per ostacolo alla verità (ovvero per la simulazione di reato). Un totale di 4 anni di carcere e poteva andare peggio visto che l’accusa ne aveva chiesti otto. Lui comunque adesso è tornato nella sua Città di Castello in Umbria. Di estradizione si parlerà a fine maggio.


Pecorelli scompare in Albania dopo il 6 gennaio 2021. Nessuno dei familiari riesce a contattarlo. A Puke si trova distrutta l’auto che aveva noleggiato. Con dentro alcune ossa umane. Passano i mesi e viene ripescato in mare vicino all’isola del Giglio. Dice che sta cercando le monete d’oro di San Mamiliano rubate da Sovana. Al processo di Grosseto per autocalunnia ottiene la messa in prova. Ma la giustizia albanese non ci sta. E ora a Tabarelli non resta che cercare di evitare l’estradizione.


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