Mikea Zaka: chi è il cittadino albanese arrestato per la sparatoria di Frosinone

Gli inquirenti non credono alla storia della ragazza contesa. E indagano su un traffico di droga

Si chiama Mikea Zaka il 23enne cittadino albanese arrestato per la sparatoria di Frosinone. Dovrà rispondere alle accuse di omicidio e triplice tentato omicidio. La vittima si chiamava Kasem Kasmin. Kasmin sabato sera alle 19 in via Aldo Moro entra nel bar Shake insieme a due amici. Secondo le prime informazioni i tre vogliono regolare i conti a proposito di una ragazza, ma Zaka tira la pistola e comincia a sparare. «I clienti sono corsi dentro il locale mentre da fuori sentivamo i colpi», racconta una cameriera. Zaka spara sei colpi: vanno tutti a segno. Uno colpisce alla gola Kasem, che muore. L’altro prende in pieno suo fratello Ervin, che ora è in fin di vita. Gli altri due sono meno gravi: uno riporta la frattura del femore. Zaka poi scappa con due amici italiani: Giuliano ed Elia.


La pistola

Butta la pistola nel fiume Cosa. Alla fine viene arrestato dalla polizia domenica dopo essersi consegnato su consiglio del suo avvocato Marco Maietta. Mentre gli investigatori sono convinti che dietro la sparatoria non ci sia una ragazza ma una guerra tra bande per il controllo del mercato della droga. Zaka non è mai stato arrestato, ma qualche mese fa ha subito una perquisizione: gli hanno trovato 20 mila euro in contanti. Il Messaggero invece racconta che proprio una ragazza sarebbe la causa della sparatoria. Zaka aveva intrecciato un rapporto con lei, gli altri albanese gli avevano già “consigliato” di lasciarla stare. E lo avevano picchiato. Forse per questo lui girava armato. Anche se agli inquirenti ha detto di aver strappato la pistola a uno di quelli che volevano picchiarlo.


L’inchiesta

L’arma è finita in una specie di discarica dove ancora non è stata recuperata. La dichiarazione di Zaka potrebbe essere stata fatta per alleggerire la sua posizione. E perché in questo modo può avvalorare la tesi della difesa da un pericolo e non rischiare accuse di premeditazione. Stamattina il cittadino albanese dovrà comparire davanti al giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia. «Le indagini non sono concluse ma sono soltanto all’inizio per ricostruire cosa ci sia dietro a questo gravissimo fatto di sangue che ha coinvolto due gruppi criminali», ha detto il procuratore di Frosinone Antonio Guerrero. Che non sembra credere alla storia della ragazza contesa.

Foto copertina da: Il Messaggero. In alto: Mikea Zaka; in basso: Kasem Kasmin

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