La frenata delle auto elettriche: Tesla sorpassa la cinese Byd ma a Wall Street il suo titolo continua a calare

I due leader nella produzione di veicoli elettrici puntano su nuovi modelli più piccoli e più economici. E in Italia l’attesa per i nuovi incentivi paralizza il mercato

Inizia con il freno a mano tirato il 2024 delle auto elettriche. In questi giorni le case automobilistiche hanno diffuso i dati sulle vendite del primo trimestre dell’anno, che fanno registrare una frenata del settore in diverse parti del mondo. La cinese Byd, che nell’ultimo trimestre del 2023 era diventato il primo fornitore mondiale di auto elettriche, restituisce il gradino più alto del podio all’americana Tesla. Per entrambe, però, i primi mesi del 2024 sono da dimenticare. Da gennaio a marzo, l’azienda fondata da Elon Musk ha consegnato 386.810 auto elettriche (su 433.371 prodotte). Un dato in calo dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando aveva venduto quasi 100mila auto in più. Nei primi tre mesi del 2024, Byd si è fermata a 300.114 auto elettriche vendute, in aumento del 13% rispetto allo scorso anno ma in calo del 46% rispetto all’ultimo trimestre.


La sfida tra Tesla e Byd

I dati dei primi tre mesi del 2024 fanno tornare Tesla in cima ai produttori di auto elettriche. Per Elon Musk, però, c’è ben poco da festeggiare. Da inizio anno le azioni di Tesla a Wall Street hanno perso quasi il 30%, il dato peggiore dell’indice S&P 500. Da più di un anno, Musk ha iniziato a tagliare i prezzi di Tesla a scapito dei margini di guadagno, con l’obiettivo di tenere alti i volumi di vendita. Entro la fine del 2025 l’azienda americana dovrebbe lanciare un nuovo veicolo da 25mila dollari per offrire un’alternativa a più basso budget a chi non può permettersi Suv e berline, che oggi rappresentano la stragrande maggioranza dei modelli di auto elettrica offerti dalle case automobilistiche. Anche su questo fronte la sfida è con la cinese Byd, che ha da poco annunciato una nuova versione più economica della berlina Seal. In Cina viene venduta a 179.800 yuan, che equivalgono a meno di 23mila euro.


Le difficoltà di Ford

C’è un altro elemento che testimonia la difficoltà del settore. Proprio in questi giorni, scrive Bloomberg, Ford ha deciso di rinviare di due anni il lancio di un nuovo Suv elettrico. La vettura era inizialmente prevista per il 2025 ma è stata posticipata al 2027, così da consentire alla casa automobilistica di abbassare i costi di produzione grazie agli sviluppi tecnologici delle nuove batterie. Lo stabilimento Ford di Oakville, in Canada, cesserà a maggio la propria attività. A partire da quest’anno avrebbe dovuto essere convertito alla produzione di un Suv elettrico, ma la casa automobilistica ha rivisto la propria strategia e sta trattando con i sindacati per decidere come gestire le retribuzioni dei dipendenti della fabbrica.

Il caso dell’Italia

A frenare la crescita del mercato dell’auto elettrica sono soprattutto i prezzi ancora troppo alti, così come la diffusione ancora non capillare delle colonnine, che generano il cosiddetto «stress da ricarica». A incidere, però, sono anche i ritardi (o i ripensamenti) nell’erogazione degli incentivi. In Italia, per esempio, l’attesa per i nuovi Ecobonus ha creato una brusca frenata nella vendita di auto elettriche. A marzo sono le immatricolazioni di nuove auto vetture sono state 162.842, in calo del 3,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Per le auto elettriche il dato è ben peggiore: -35,2%.

In copertina: La supercar YangWang U9 della casa automobilistica cinese BYD al Motor Show di Bangkok, in Thailandia (EPA/Rungroj Yongrit)

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