Napoli, scontri tra polizia e manifestanti alla manifestazione no Nato. L’ordine: «Solo scudi». Ma poi partono i manganelli – Il video

Il corteo è stato bloccato dagli agenti in tenuta antisommossa in via Toledo. Voleva raggiungere un evento previsto al teatro San Carlo

Momenti di alta tensione tra manifestanti e polizia in via Toledo a Napoli. Alle 18 circa il corteo della Rete Napoli pro Palestina, con gli studenti universitari, in marcia dai Quartieri Spagnoli ha provato a raggiungere l’evento Nato previsto al teatro San Carlo. La folla è stata bloccata dagli agenti in tenuta antisommossa, che hanno caricato respingendo i manifestanti. Sarebbero 8 i feriti tra i manifestanti.


Foto ANSA/CIRO FUSCO

«Attivisti disarmati oggi sono stati spinti, manganellati con violenza, bloccati dalle forze dell’ordine in assetto anti sommossa: i signori della guerra, per la Questura di Napoli e per il dispositivo di sicurezza imposto alla città, non devono essere disturbati da chi prova a dire che se si vogliono costruire processi di pace reali per prima cosa bisognerà fare tacere le armi», hanno dichiarato i manifestanti anti-Nato e pro-Palestina. «Riteniamo che la responsabilità politica delle manganellate contro studenti e studentesse sia tutta del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Permettere alla macchina di morte più grande della contemporaneità di godersi uno spettacolo teatrale in uno dei simboli della cultura della città, mentre nel mondo risuona il fragore delle bombe è per noi irricevibile e contradditorio per una città che si definisce di pace», sostengono. «Tuttavia – aggiungono – non ci arrenderemo e contro la guerra globale e gli scenari ad essa collegati che la Nato foraggia economicamente prima e politicamente poi torneremo nelle strade: il 19 aprile alle 09.30 a piazza Garibaldi ci sarà lo #StrikeforPalestine nell’ambito dello sciopero globale per il clima indetto da Fridays For Future, e in quella giornata andremo a dire ai ministri degli esteri – riuniti per l’ultima giornata di lavori del G7 sull’isola di Capri – che per la guerra ed i complici del genocidio in Palestina dalle nostre parti non c’è posto».


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