Cosa significa l’attacco dell’Iran a Israele e cosa succede ora: il videocommento di Dario Fabbri

Il direttore di Domino analizza l’attesa risposta di Teheran avvenuta nella notte tra sabato e domenica e spiega come potrebbe cambiare il conflitto in Medio Oriente

Un vistoso e impressionante attacco dell’Iran a Israele si è consumato nella notte, in risposta al raid sul consolato iraniano a Damasco di due settimane fa. Un attacco «più scenografico che fattuale», spiega il direttore di Domino Dario Fabbri, considerato che l’intelligence americana lo aveva previsto con 48 ore di anticipo e Tehran lo aveva sbandierato per giorni, come volesse avvertire per tempo tutti gli attori regionali. L’Iran ha dimostrato di non avere la forza né i mezzi per condurre una guerra contro Israele, anche se un attacco diretto contro il territorio dello Stato ebraico è comunque un inedito. «Adesso vedremo come Israele vorrà reagire, se aggravando ulteriormente il conflitto con l’Iran», ragiona Fabbri, anche se l’unico modo che ha lo Stato sciita per cambiare gli equilibri nella regione è quello di dotarsi della bomba atomica.


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