Tajani sulla candidatura di Ilaria Salis alle Europee: «Scelta legittima, ma complica le cose per noi»

Non è sicuro che una vittoria alle elezioni corrisponda a una scarcerazione della docente detenuta in Ungheria

«Continuerò a pensare e dire sempre la stessa cosa: grande rispetto per le scelte che ognuno fa, ma obiettivamente per noi è più difficile con una persona che si è candidata per le elezioni. Ho sempre detto che a mio giudizio era un errore politicizzare la vicenda perché non avrebbe agevolato la nostra attività. È un percorso che ha legittimamente ha scelto. Come ministro continuerò a fare tutto quello che ho sempre fatto». Ribadisce così la sua linea circa la candidatura alle Europee di Ilaria Salis con Alleanza Verdi e Sinistra il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a sua volta fresco di annuncio che conferma la sua decisione di correre per l’Eurocamera. Il giudizio di Tajani è più duro di quello della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in disaccordo sulla candidatura, ma secondo cui per il governo non cambierebbe nulla.


La candidatura di Salis complica le cose?

Restano le teorie dei giuristi circolate negli scorsi giorni, secondo le quali sia in caso elezione che in quello contrario, la candidatura con Alleanza Verdi e Sinistra potrebbe complicare la situazione per la 39enne italiana detenuta in Ungheria, anziché risolverla. Se il voto non premiasse Salis, infatti, i giudici ungheresi potrebbero interpretare il segnale come quello di una mancanza di supporto da parte dell’Italia nei suoi confronti. Se la docente invece dovesse ottenere il seggio, la procura magiara potrebbe comunque opporsi e chiedere la revoca dell’immunità, con la possibilità che questa venga accolta dall’UE solo dopo mesi, che Salis passerebbe comunque carcere. Nella migliore delle ipotesi l’immunità di Salis verrebbe immediatamente rispettata.


Tajani candidato: «Un atto d’amore per il partito»

Ad ogni modo un percorso tortuoso e complicato, come afferma il padre Roberto, da mesi in prima linea per la scarcerazione di sua figlia, accusata di aver partecipato al pestaggio di due esponenti dell’estrema destra nel febbraio del 2023. «Il processo di candidatura è andato avanti in maniera complicata visto che io posso parlare con Ilaria solo 10 minuti al giorno», ha dichiarato Roberto Salis. Tajani ha parlato anche della sua candidatura dal Consiglio Nazionale di Forza Italia all’hotel Parco dei Principi a Roma. «La mia candidatura è un atto d’amore nei confronti dei nostri elettori», ha dichiarato il vicepremier. E ha aggiunto: «Non sto facendo nessuna competizione con gli alleati. Noi dobbiamo guardare al grande partito dell’astensione. È li che dobbiamo dire che ci siamo. Dobbiamo dire che c’è qualcuno al quale possono fare riferimento»

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