Vannacci liquida le polemiche sulle classi separate per disabili: «Giorgetti contro di me? Solo diatribe interne al partito»

«Servono strutture adeguate per la disabilità», dice ora il generale dopo il polverone sollevato con le sue dichiarazioni sulla scuola

Le dichiarazioni di Roberto Vannacci sulle classi separate per i bambini disabili hanno sollevato un polverone anche all’interno del partito della Lega. Il generale, che già aveva provato ad aggiustare il tiro, ora replica alla netta presa di distanza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ieri ha dichiarato di non condividere le posizioni del generale. «Diatribe interne al partito che reputo più che legittime, ma che non mi interessano. Lasciamo che si esprimano i cittadini, quello conta. Io ho un’idea di tradizione, di patria, di cultura e di sovranità molto simile a quella della Lega e la porterò avanti in maniera indipendente», commenta Vannacci, candidato indipendente nelle liste della Lega alle elezioni europee dell’8-9 giugno. Non si sente quindi infastidito. In un’intervista ad Affari Italiani tenta di raddrizzare le sue prime dichiarazioni, negando e precisando il suo pensiero sugli alunni disabili.


«Servono strutture adeguate per la disabilità»

«Non ho mai affermato che bambini e ragazzi disabili dovrebbero stare in classi separate dagli altri. Ho detto che devono stare insieme con gli altri bambini e ragazzi ma che servirebbero impegni peculiari e anche strutture adeguate e dedicate per momenti di attenzione particolare rivolta alla loro disabilità. Esattamente quello che molti genitori con bambini disabili vorrebbero fare ma purtroppo queste strutture sono pochissime e le liste d’attesa sono lunghissime», spiega a colloquio con Alberto Maggi. «Basta rileggere le mie dichiarazioni per rendersi conto di quanto io abbia voluto esprimere, anche citando la necessità che degli specialisti si occupino specificatamente delle disabilità. Purtroppo c’è il malcostume, da parte di una certa stampa, di fare titoli altisonanti che esulano dalle parole espresse nell’intervista con lo scopo preciso di demonizzare l’interlocutore e di snaturane i pensieri espressi», prosegue. Tuttavia, va ricordato che le parole di Vannacci nell’intervista “incriminata” a La Stampa sono state: «Classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al meglio. […] Un disabile? Non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri».


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