Il generale Vannacci dà la colpa al titolo della Stampa, la risposta alle polemiche sulle classi separate per i disabili

«Nessuno rimane indietro – scrive il militare candidato con la Lega sui social – Liberiamo ali e cervelli di chi sa o vuole volare»

Dice di essere stato frainteso il generale Roberto Vannacci, che dà la colpa al titolo scelto dalla Stampa per la sua intervista in cui parlava di classi con «caratteristiche separate» tra studenti «con potenzialità» e disabili. Dopo una giornata sotto attacco, il militare candidato dalla Lega alle prossime Europee si affida al suo profilo Facebook per rispondere alle polemiche. «Chiaramente il titolo snatura completamente le mie parole – spiega Vannacci – in cui asserisco con vigore che i disabili hanno bisogno di attenzioni peculiari e aiuti supplementari e non che vanno separati». Per il generale le critiche che gli sono piovute addosso, anche dal centrodestra e dalla stessa Lega, sono il segno che «la campagna elettorale è iniziata». E in un post successivo ribadisce: «”La Stampa”: Gli articoli vanno letti senza fermarsi ai titoli».


Poco dopo Vannacci sembra ribadire il concetto già ampiamente espresso nella risposta al quotidiano torinese. Nell’intervista il generale aveva detto: «Credo che delle classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare». Vannacci aveva poi detto: «Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico». In un post nel tardo pomeriggio di oggi, 27 aprile, dopo ore di polemiche, il generale insiste: «Nessuno rimane indietro, ma liberiamo ali e cervelli di chi sa e vuole volare!».


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