Anche Zaia scarica Vannacci: «Votarlo? No, perché mi sentirei come un peccatore». La risposta del generale

Il botta e risposta tra il governatore del Veneto e il militare candidato con la Lega

Scontro a distanza tra Luca Zaia e Roberto Vannacci. Il presidente del Veneto, dopo aver mantenuto per giorni il silenzio sulla candidatura del generale, rende esplicita la sua divergenza dalla scelta di Matteo Salvini. «Io ho i miei candidati. Mi sentirei come un peccatore a votare qualcuno che non sia veneto, senza offesa per gli altri, perché conosco tutti. Sarò equidistante da tutti, non serve andare fuori dal veneto per scegliere il candidato». Una posizione affine a quella del collega al governo del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. La replica di Vannacci arriva da Napoli, a margine dell’ennesima presentazione del suo libro: «Zaia non mi vota? Me ne farò una ragione». Il generale, che il Carroccio ha candidato in tutte e cinque le circoscrizioni, derubrica le ritrosie di molti leghisti a «discussioni legittime all’interno di un partito». Rivendica, tra l’altro, di «non fare parte della Lega» e aggiunge: «Arriveranno a una sintesi e poi, una volta che saranno decise tutte le posizioni, sono pronto per un lavoro in sinergia e in totale comunanza di intenti con queste persone».


«Se qualcuno mi ha accettato come candidato indipendente della Lega, evidentemente non sono tutti i big che hanno questa impressione», afferma Vannacci, riguardo alle renitenze espresse da diversi esponenti del Carroccio. E conclude: «Vado avanti per la mia strada, rappresentando quei valori di patria, confini, sicurezza e identità, che ritengo sovrapponibili a quelli del partito con il quale mi candido come indipendente e che ritengo basilari in Europa». Durante la mattina del 2 maggio, Zaia aveva spiegato i motivi del suo silenzio: «Io non ho mai fatto nessun commento perché l’esperienza mi insegna che bisogna vedere prima la lista scritta, perché poi rischi di fare un commento che non sia contestualizzato. La lista adesso c’è, ed è bella. Il generale Vannacci, come ama farsi chiamare, non è capolista da noi, ma sono scelte che ha fatto il partito». Nel punto stampa odierno a Palazzo Balbi, poi, il presidente del Veneto aveva rimarcato la diversità valoriale da Vannacci. «Noi confermiamo i nostri valori e ci sono dei temi sui quali ho visto delle dichiarazioni che non si possono condividere. Non voglio dare adito ad ulteriori polemiche, penso che questo Paese si sia già interrogato abbastanza sul tema della disabilità e altro. Penso che noi andiamo avanti per la nostra strada. Il generale è candidato come indipendente, la Lega ha i suoi valori e il generale avrà i suoi».


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