Le truppe russe avanzano verso Kharkiv, Zelensky cancella ogni impegno all’estero. Il Cremlino: «Nessun aiuto dell’Occidente lo salverà»

Allarme rosso per il possibile sfondamento di Mosca. «Pesanti combattimenti» in corso, Kiev manda altri rinforzi

La regione nord-orientale dell’Ucraina di Kharkiv è teatro in queste ore di «pesanti combattimenti» tra le truppe russe e quelle ucraine. Lo ha confermato l’esercito di Kiev, che ha ammesso che gruppi di fanteria del nemico sono ormai entrati nella città di Vovchansk, a una settantina di chilometri da Kharkiv. Il ministro della Difesa di Mosca sostiene che le sue truppe abbiano già conquistato altri due villaggi nella regione ucraine, quelli di Glubokoe e Lukiantsy. Oltre che quello di Rabotino a sud, nella regione di Zaporizhzhia. Kiev ha annunciato l’invio di ulteriori rinforzi nella regione di Kharkiv, ma lo spettro di uno sfondamento russo delle sue difese ucraine aleggia insomma sempre più pesantemente sul teatro di guerra, col governo ucraino e i suoi alleati ormai in pieno allarme. Dopo aver ricevuto la visita urgente del segretario di Stato Usa Antony Blinken, Volodymyr Zelensky ha deciso di annullare per il momento qualsiasi impegno all’estero (era atteso nei prossimi giorni in Spagna e Portogallo) per gestire la situazione d’emergenza militare. Il Cremlino, dal canto suo, gongola, e affonda il coltello nella piaga: «Nessun armamento potrà salvare il regime criminale di Zelensky dal collasso», ha detto stamattina la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca Maria Zakharova, assicurando che «tutto il materiale militare inviato dai Paesi occidentali all’Ucraina sarà distrutto».


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