Follia sulla par condicio: super spazio in tutti i Tg e i Gr a «Noi Moderati» di Lupi. Agcom calcola a suo favore la notizia dell’arresto di Toti che milita lì

Il bug clamoroso sulla par condicio

Secondo partito per tempo di notizia concesso sul Tg2 (18,64%), Tg3 (21,67%), Tg5 (19%) e Studio aperto (21,24%). Terzo posto sul Tg1 (17,53%), ma ad appena 14 secondi dalla seconda posizione di Fratelli di Italia, e terzo posto pure sul Tg La7 (14,49%). Quarto posto sul Tg4 (10,71%). I “Noi moderati” di Maurizio Lupi sono la vera sorpresa del nuovo monitoraggio sulla par condicio pubblicato dall’Autorità di garanzia nelle comunicazioni venerdì 17 maggio e relativo al periodo 28 aprile-11 maggio 2024.


Noi Moderati conquista il primo posto anche nei Gr Radio di Mediaset e Gedi

Su tutti i canali tv lo spazio di notizia concesso a “Noi moderati” supera e talvolta addirittura raddoppia quello del M5s di Giuseppe Conte e in sei canali tv su sette supera la Lega di Matteo Salvini e in quattro supera addirittura lo spazio di notizia di Fratelli di Italia, la formazione guidata da Giorgia Meloni. Non era mai accaduto nei precedenti monitoraggi sulla par condicio. Il dato si ripete nel monitoraggio radio, dove raggiunge percentuali clamorose nei notiziari delle radio Mediaset, dove il partito fondato da Lupi raggiunge il primo posto con percentuali sopra il 40% dello spazio di notizia su Radio 101 (42,68%), su Virgin Radio (42,28%), su Radio 105 (46,56%) e su Radio Montecarlo (46,57%). In quei notiziari radio nessun altro partito supera il 20% degli spazi concessi. Stessa situazione nelle radio del gruppo Gedi, con il record di Radio Deejay dove Noi Moderati è al 61,41%.


La scalata ai vertici della par condicio è iniziata il 7 maggio scorso…

Questa improvvisa corsa del partito di Lupi si è verificata dal 7 maggio in poi con una tendenza alla crescita che fa ritenere possibile la conquista della prima posizione in tutti i Tg e in tutti i Gr nel prossimo monitoraggio sui giorni successivi all’11 maggio. Che cosa è accaduto? Tutti i tg all’improvviso hanno ritenuto i Lupi boys così decisivi nelle prossime elezioni europee da concedere spazio a loro anche a rischio di ricorsi e contestazioni? No, per capire la verità bisogna tenere in mente quella data della scalata alla classifica (7 maggio) e il fatto che la legge sulla par condicio ha un bug al suo interno cui non si è riuscito a porre rimedio in quasi 30 anni.

… il giorno dell’arresto di Giovanni Toti che aderisce a Noi Moderati

Quel mattino del 7 maggio le agenzie di stampa hanno battuto la notizia dell’arresto (ai domiciliari) del governatore della Regione Liguria, e Giovanni Toti è un esponente di “Noi moderati” così classificato da tutti gli istituti che monitorano la par condicio. Tutte le notizie del suo arresto sono state considerate grazie a quel bug tempo di notizia da addebitare alla formazione politica cui il Governatore della Liguria faceva riferimento. Ovviamente Tg e Gr hanno dato grande spazio a quell’arresto sia il 7 maggio che nei giorni successivi, ma non si può certo dire che quello spazio sia gradito da “Noi moderati” o che la notizia potesse essere considerata tempo di promozione elettorale per quella formazione politica che si presenta alle europee nelle liste di Forza Italia grazie a un accordo pre-elettorale.

L’arresto e gli attacchi degli altri leader diventano un favore a Toti nella par condicio

Il bug della legge sulla par condicio è clamoroso, perché il calcolo funziona così: se il leader M5s Giuseppe Conte attacca violentemente il leader di Iv Matteo Renzi, dicendone di ogni colore sul suo conto e rasentando perfino l’insulto, il tempo di quel discorso viene calcolato non solo come spazio concesso al M5s (ed è giusto e comprensibile), ma anche come spazio concesso a Italia Viva che invece è la vittima di quell’attacco politico. Un calcolo assurdo e senza senso. E lo è ancora di più quando la notizia è quella di una inchiesta giudiziaria nei confronti di un esponente politico: quella informazione che ovviamente è necessario dare, sarebbe cronaca giudiziaria e non politica, e per altro danneggia il partito in cui quell’esponente milita. Nei calcoli sulla par condicio quel tempo nel caso di Toti sarebbe dovuto essere sottratto (o quanto meno non calcolato) agli spazi di Noi Moderati, non certo aggiunto. Dopo la notizia poi parte la girandola di dichiarazioni politiche. Esempio: Elly Schlein e Giuseppe Conte chiedono le dimissioni di Toti, e quelle dichiarazioni vengono conteggiate sia come spazio concesso al Pd e al M5s, ma pure come spazio concesso a Toti che è oggetto delle dichiarazioni, e quindi spazio di Noi Moderati. Una assurdità.

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