Elly Schlein

Elly SchleinAnsa | Elena Ethel “Elly” Schlein è la segretaria del Partito Democratico

Chi è Elly Schlein?

Nonostante l’età, vanta una lunga carriera di attivismo politico alle spalle, dentro e fuori il Partito democratico. Elly Schlein, il 26 febbraio 2023, è diventata la decima segretaria del Nazareno. È la prima donna a ricoprire questo ruolo dal 2007, anno di fondazione del partito, ma anche la più giovane di tutti i suoi nove predecessori: persino di Matteo Renzi che, quando vinse le primarie, aveva da poco compiuto 38 anni. Schlein di anni ne ha 37 ed è già stata eletta una volta all’Europarlamento, una volta al Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna e una volta alla Camera dei deputati. Ma la prima esperienza politica che ricordano in tanti è la partecipazione, come volontaria, alla campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni statunitensi del 2008. Quattro anni più tardi tornerà sempre a Chicago per lavorare alla campagna della rielezione del presidente degli Stati Uniti.

La carriera

ANSA /ELISABETTA BARACCHI | Un primo piano della segretaria dem Elly Schlein

Schlein è nata il 4 maggio 1985 a Lugano, in Svizzera. Ed è un altro primato, ovvero è la prima segretaria del Pd cresciuta all’estero. Nipote d’arte, suo nonno materno, Agostino Viviani, è stato un senatore del Partito socialista italiano e membro laico del Consiglio superiore della magistratura in quota Forza Italia. Dopo la maturità, Schlein si è trasferita a Bologna per studiare Giurisprudenza. Si è laureata nel 2011, anno in cui ha lavorato alla fondazione dell’associazione studentesca universitaria Progrè. Due anni dopo, è protagonista della mobilitazione Occupy Pd. Si è trattato di una protesta dal basso in dissenso con i vertici del Nazareno: il casus belli è stato l’affossamento di Romano Prodi nell’elezione per il Quirinale, passato alla storia per i 101 franchi tiratori. Occupy Pd è poi diventato un movimento e tra le richieste annoverava l’azzeramento della classe dirigente, la convocazione di un congresso aperto e un limite temporale all’esperienza nel governo di larghe intese guidato da Enrico Letta e con vicepresidente Angelino Alfano.

Le tornate elettorali

ANSA/ MAURIZIO DEGL’INNOCENTI | Pippo Civati, fondatore del movimento ‘Possibile’, con Elly Schlein

Dopo aver sostenuto la mozione di Pippo Civati alle primarie del 2013, Schlein si è candidata alle elezioni del Parlamento europeo del 25 maggio 2014. L’hashtag legato alla sua candidatura, #siscriveschlein, ha accompagnato una comunicazione improntata ai temi della sostenibilità. Schlein è stata eletta nella circoscrizione Italia nord-orientale con 53.861 preferenze. L’anno successivo, in rotta con la segreteria Renzi, accusata di assumere posizioni vicine al centrodestra, ha lasciato il Pd e si è iscritta a Possibile, partito fondato dallo stesso Civati. Terminata l’esperienza a Strasburgo, nel 2020 è stata la frontwoman della lista Emilia-Romagna Coraggiosa alle elezioni regionali. Nella storia di questa tornata, risulta la consigliera più votata di sempre con 22.098 preferenze personali. Il presidente neoeletto, Stefano Bonaccini, l’ha nominata vicepresidente della Regione e assessora al Welfare e al Patto per il clima. Infine, nel 2022, si è candidata alle elezioni politiche del 25 settembre. Dopo l’elezione, ha dovuto lasciare gli incarichi in Emilia-Romagna.

Le primarie Pd

ANSA/FABIO CIMAGLIA | Stefano Bonaccini ed Elly Schlein

Senza avere in tasca la tessera del Pd, l’11 novembre 2022 Schlein ha annunciato l’intenzione di candidarsi alla segreteria del Nazareno per succedere a Enrico Letta. Alle primarie, ha sfidato il candidato favorito, Bonaccini, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli. La candidatura è stata ufficializzata il 4 dicembre e, otto giorni più tardi, è tornata a iscriversi al Pd, dopo sette anni di militanza esterna. Nella prima fase delle elezioni primarie, quella riservata ai voti dei circoli, Bonaccini ha ottenuto il 52,87% delle preferenze, Schlein il 34,88%, Cuperlo il 7,96% e De Micheli il 4,29%. Alla seconda fase, quella dei gazebo, hanno partecipato solo i due candidati più suffragati. Contro le aspettative, Schlein è riuscita a superare Bonaccini, attirando il 53,75% delle schede contro il 46,25% del presidente dell’Emilia-Romagna. «Non ci hanno visto arrivare» è stata la frase simbolo del suo primo discorso dopo la vittoria. Che cosa significa la citazione …I temi per i quali si è contraddistinta da subito la linea Schlein sono quelli dei diritti delle donne e della comunità lgbtqi+, del contrasto al lavoro precario e sottopagato, dell’ambientalismo. Schlein, rispetto alla segreteria lettiana, ha mostrato posizioni meno perentorie sulla necessità dell’invio di armi all’Ucraina.

Testo di Felice Florio

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