Iran, Khamenei prepara il dopo-Raisi: giovedì i funerali del leader, il 28 giugno il voto per eleggere il suo successore

A mendo di 24 ore dal ritrovamento del corpo, già definito l’iter per scegliere il nuovo presidente. Le redini del potere per ora al vice Mohammad Mokhber

A neppure 24 ore dal ritrovamento del cadavere del presidente morto nello schianto del suo elicottero al confine dell’Azerbaigian, l’Iran sembra già avere una tabella marcia per il dopo-Raisi. «Il Paese non resterà in un vuoto di potere», aveva detto d’altra parte la Guida Suprema Ali Khamenei ieri pomeriggio, quando ancora erano in corso le ricerche dei membri della delegazione presidenziale precipitati. Domani, 21 maggio, si terrà una prima cerimonia funebre di commiato a Raisi a Tabriz, il capoluogo della regione dell’Azerbaigian orientale dov’è avvenuto il tragico incidente. l funerali veri e proprio si terranno invece giovedì 23 maggio a Mashhad, la città natale del defunto presidente nel nord-est del Paese. «La cerimonia funebre dell’Ayatollah Raisi avrà luogo giovedì sera nel mausoleo dell’Imam Reza», ha annunciato il vicepresidente Mohsen Mansouri. Il luogo prescelto è uno dei principali santuari degli sciiti. A prendere il posto di Raisi al timone dell’Iran, sotto la guida dello stesso Khamenei, è da oggi il primo vicepresidente Mohammad Mokhber. Ma è già conto alla rovescia alle nuove elezioni che dovranno scegliere il suo “vero” successore. La costituzione prevede che in caso di morte improvvisa del leader siano indette consultazioni entro 50 giorni. Ne trascorreranno con ogni probabilità ancora meno. Le nuove elezioni presidenziali sono infatti state fissate per il 28 giugno, ha fatto sapere un anonimo «funzionario della commissione elettorale» citato dai media iraniani.


Spettri sulle urne

L’Iran si avvia al voto in un periodo nero per l’economia del paese. Schiacciato dalle sanzioni economiche, specialmente statunitensi, presenti fin dalla fondazione della Repubblica islamica nel 1979. E con l’eterno conflitto con Israele fattosi aperto e violento dopo il 7 ottobre. Raisi vinse nel 2021 con il 72% dei consensi, le presidenziali con l’affluenza più bassa nella storia della Repubblica islamica, con circa il 49% degli aventi diritto esprimere una preferenza e oltre il 13% di schede bianche o nulle. Non aiutò a riscuotere popolarità la decisione, allora, di eliminare dai seggi circa 600 moderati e riformisti, lasciando spazio agli ultraconservatori. Un flop furono anche le ultime consultazioni parlamentari del 1° marzo scorso, che hanno visto soltanto il 41% della popolazione andare alle urne. Lì però influenzò non poco la repressione per i movimenti dei diritti delle donne, sostenitori di Masha Amini, ventenne curda morta in custodia della polizia dopo il suo arresto per mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo.


Leggi anche: