Decreto Salva Casa: come sarà la “pace edilizia” per sanare le piccole irregolarità nelle abitazioni

Nel mirino la doppia conformità e le parziali difformità come finestre e balconi

Il Decreto Salva Casa di Matteo Salvini approderà in Consiglio dei Ministri venerdì 24 maggio. Con due elementi certi: la sanatoria riguarderà solo piccole modifiche interne ed esterne. Mentre saranno escluse le variazioni essenziali, ovvero quelle che hanno impatto sulla stabilità dell’immobile. Oltre agli interventi realizzati in assenza di permessi. Sarà poi possibile regolarizzare le cosiddette piccole difformità in deroga alla legge del doppio conforme. Ovvero l’obbligo di rispettare le regole in vigore al momento della costruzione e quelle attuali. La cosiddetta tolleranza costruttiva invece sarà concessa per trasportare un tramezzo interno oppure per costruire una parete in cartongesso. E in generale per tutto ciò che ha una funzione portante all’interno dell’abitazione. Compresi i soppalchi.


La doppia conforme

Potrà accedere alla sanatoria chi ha evitato di comunicare un dettaglio edilizio consentito però dalla legge in vigore al momento della costruzione. Salta invece il colpo di spugna per le opere ante 1977. Si tratta dell’anno prima della legge Bucalossi. All’epoca durante la progettazione dell’edificio non si progettavano planimetrie. Bastava un cosiddetto “piano tipo”. In fase di realizzazione le modifiche come la divisione di una stanza o la costruzione di un bagno in più oggi sono difformità. Il decreto non interverrà neppure sulla regolarizzazione dei piani di rigenerazione urbana di Milano. Le tolleranze costruttive saranno innalzate rispetto all’attuale soglia di tolleranza del 2%. Anche le difformità parziali verranno regolarizzate, a patto che non incidano sulla struttura dell’edificio. Nella sanatoria rientrano anche l’ampliamento di finestre e balconi. Così come le tende da esterno.


Gli edifici di prima degli Anni Settanta

Il Sole 24 Ore spiega che il provvedimento agirà sugli edifici realizzati prima della fine degli anni Settanta (anche se le date precise sono in corso di definizione). Quindi, diventerà possibile sanare le tolleranze esecutive di cantiere. Resta fermo il fatto che non dovrà essere compromessa la stabilità dell’edificio. Stesso discorso per le parziali difformità, come finestre o balconi: in questo caso è prevista la regolarizzazione con semplice sanzione. Non ci saranno, in conclusione, sanatorie per le variazioni essenziali e gli interventi realizzati in assenza di permessi. Per Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, l’approdo in Cdm del decreto sulla casa rappresenta «una buona notizia» e «consentirà finalmente di valutare nel merito un testo sul quale finora si è sin troppo lavorato con la fantasia».

Confedilizia e l’opposizione

Il giudizio dell’associazione dei proprietari di immobili «sarà favorevole», spiega Spaziani Testa, se il testo «rispecchierà quanto illustrato alla Confedilizia e ad altre organizzazioni nella riunione al ministero delle infrastrutture del 4 aprile scorso: se, quindi, si tratterà di un provvedimento mirato a risolvere le numerose situazioni di ostacolo alla commerciabilità dei beni dovute a piccole irregolarità». Le opposizioni invece parlano apertamente di condono per la “pace edilizia” di Salvini: «Lo storytelling di Salvini sul fantomatico piano ‘salva-casa’ ha del grottesco: ci rimanda a una visione fiabesca, citando ‘camerette’, ‘finestrelle’ e piccole irregolarità. Tutte cose che oggi possono essere sanate benissimo con le leggi attualmente in vigore. Purtroppo, più Salvini si espone su questo suo roboante piano, più si sente puzza di condono anche a distanza di chilometri», attaccano in una nota i parlamentari M5S delle Commissioni Ambiente-Lavori Pubblici di Camera e Senato.

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