La rabbia di Crosetto per il generale Mori indagato: «C’è la voglia di distruggere un servitore dello Stato che ha sfidato il potere di alcuni»

Il messaggio del ministro della Difesa alla notizia delle indagini sulle stragi del 1993 a carico dell’85enne

«Non ci si poteva accontentare di avergli reso la vita un calvario per decenni. Non si poteva accettare il fatto che fosse stato assolto da ogni contestazione gli avessero mosso. Non si poteva consentire che, a 85 anni, potesse vivere con serenità la sua vita, come merita un servitore dello Stato come lui». Il ministro della Difesa Guido Crosetto si schiera con il generale Mario Mori riguardo alla nuova inchiesta della Procura di Firenze che lo indaga «per i reati di strage, associazione mafiosa e associazione con finalità di terrorismo internazionale ed eversione dell’ordine democratico» riguardo alle stragi di Cosa Nostra del 1993. Secondo Crosetto c’è un preciso disegno contro il generale, che oggi ha annunciato di aver ricevuto l’avviso di garanzia. «Occorreva dimostrare che chi sfida il potere di alcuni, chi non si inchina alle logiche della casta, deve essere distrutto. Perché tutti devono sapere quanto sia grande il potere di far male a chiunque, di cui dispongono alcuni», scrive il ministro, «ha sbagliato forse a raccontare in tv l’assurdità della sua vicenda giudiziaria? Queste cose non dovrebbero accadere, nelle democrazie. Queste cose non sono accettate in nessuna democrazia compiuta». E conclude: «Questi sono atti che si vedono nelle autocrazie, sono la dimostrazione che la legge non è uguale per tutti e che le garanzie costituzionali non valgono per alcune persone».


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