Dal 2026 la Fiat 500 ibrida sarà prodotta a Mirafiori. Tavares: «L’obiettivo è arrivare a produrre 1 milione di veicoli all’anno»

Le richieste dei sindacati dopo il confronto con la dirigenza di Stellantis: «Serve un tavolo di lavoro con il governo»

A partire dal 2026, Stellantis produrrà la Fiat 500 ibrida nello stabilimento di Mirafiori, alle porte di Torino, mentre a breve sarà avviata la produzione della Jeep Compass nella fabbrica di Melfi. Lo ha annunciato Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo Stellantis, durante un incontro con i sindacati. Si tratta di novità importanti per i lavoratori del gruppo automobilistico, che per tutto il mese di maggio ha sospeso la produzione a Mirafiori. Le parole pronunciate oggi da Tavares si aggiungono ad altri due annunci fatti di recente: il primo relativo a una nuova generazione di batterie su cui sta lavorando Stellantis per la Fiat 500 elettrica, il secondo relativo all’estensione industriale della Fiat Panda ibrida a Pomigliano, vicino a Napoli. Nel piano annunciato oggi ai sindacati, Stellantis prevede di avviare un processo di rinnovamento generazionale dei propri dipendenti, con l’assunzione di giovani lavoratori soprattutto nello stabilimento di Mirafiori.


La competizione con la Cina

L’ambizione, ha aggiunto Tavares nell’incontro di oggi con i sindacati, è di «raggiungere un milione di veicoli prodotti in Italia entro il 2030». A fissare l’asticella è stato nei mesi scorsi il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, aprendo all’ingresso di un altro marchio automobilistico in Italia qualora Stellantis non dovesse riuscire a centrare l’obiettivo. Per produrre un milione di veicoli all’anno, ha precisato Tavares, c’è bisogno «di un ambiente imprenditoriale favorevole, attualmente condizionato dalle incertezze dell’elettrificazione e dalla forte concorrenza con i nuovi operatori del mercato». Il numero uno di Stellantis non risparmia poi qualche frecciatina al governo: «In Stellantis amiamo le auto, i brand, non ci scusiamo per questo. Anche quando succedono cose negative, non bisogna dimenticare che amiamo tutto questo. Nonostante le difficoltà, le critiche e a volte gli insulti andiamo avanti, continuiamo a muoverci e a fare le cose». Per quanto riguarda la competizione con la Cina, invece, Tavares spiega che l’Europa si trova di fronte a due strade: il protezionismo, ossia l’introduzione di dazi alle auto elettriche importate, oppure la concorrenza. «Competendo, alla fine puoi vincere se sei il migliore», chiosa l’ad di Stellantis.


Le richieste dei sindacati

L’incontro di oggi a Mirafiori sembra aver lasciato i sindacati tutto sommato soddisfatti. Il piano presentato dall’azienda, affermano Rocco Palombella e Gianluca Ficco, rispettivamente segretario generale e nazionale della Uilm, «risponde ad alcune importanti richieste che avevamo avanzato, poiché arricchisce il novero dei modelli assegnati alla Italia ad iniziare dalla Fiat 500 ibrida a Mirafiori nel 2026». Ciò che le organizzazioni sindacali contestano sono i «lunghi tempi di realizzazione», che implicano «la condivisione di un percorso ancora difficile con notevoli sacrifici per i lavoratori». Sullo sfondo restano poi una serie di nodi da sciogliere, a partire «dalla necessità di interventi che dipendono dalla politica e che incideranno sulla competitività del Paese e sulla transizione all’elettrico, che vanno dagli incentivi all’acquisto alle reti di ricarica, dal costo dell’energia alla concorrenza cinese». Per questo i sindacati chiedono alla premier Giorgia Meloni di istituire un tavolo per «provare ad arrivare ad una intesa che garantisca un futuro industriale sostenibile all’Italia».

In copertina: Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis (ANSA/Alessandro Di Marco)

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