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La lettera ai maturandi del prof del «Collegio» Andrea Maggi: «Gli adulti vi hanno remato contro, ora è il vostro momento»

16 Giugno 2024 - 15:02 Alba Romano
Il pensiero del docente diventato una star dopo il docu-reality su Rai 2, in vista degli esami al via tra pochi giorni

Professore in televisione, ma anche nella vita reale. È Andrea Maggi ed è uno degli insegnanti più famosi in Italia per aver partecipato al docu-reality di Rai 2, Il Collegio, dove un gruppo di studenti contemporanei viene catapultato a fare lezione in un’altra epoca. Oggi, a pochi giorni dall’inizio degli esami di maturità, ha deciso di dedicare un pensiero agli studenti di tutta Italia in procinto di affrontare la temutissima commissione. E lo fa con una lettera dalle colonne de Il Gazzettino. «Cari maturandi, dopo la fine della scuola, per dieci giorni siete rimasti in un limbo, ma finalmente questa settimana inizieranno gli esami. Sono certo che saprete dimostrare chi siete, nonostante. Nonostante cosa, direte?», inizia a scrivere il docente. «Nonostante il mondo degli adulti vi abbia sempre remato contro, sia quando vi ha blanditi, sia quando vi ha dileggiati. L’errore più grave degli adulti nei vostri confronti, comunque, è stato quello di compatirvi. Succubi delle loro stesse fragilità, vi hanno ritenuti incapaci di affrontare le difficoltà, perciò vi hanno sempre spianato la strada», prosegue Maggi.

Le responsabilità degli adulti

«Purtroppo nel farlo, anziché proteggervi, hanno ostacolato la vostra crescita. Niente fatica, niente pensieri, niente preoccupazioni, portano al niente. Gli adulti hanno sempre parlato per voi, pensato per voi, agito per voi, qualcuno anche in buona fede; ma così facendo vi hanno annullati. Da qui ha origine il vostro famoso disagio. Non mi stupisce se certi ragazzi alle prime esperienze con i pari non facciano altro che darsele di santa ragione. Quando mancano le parole, per esprimere un malessere non restano che le mani», si legge ancora nelle righe del docente star. Che si lascia andare nel rammarico verso qualcosa che, a suo avviso, si sta perdendo tra le mura scolastiche, andando a intaccare il vero senso dello studio.

«Si è perso il sapere»

«Che fine ha fatto il sapere? È confuso con il concetto di nozione. Il sapere ha acquisito un’accezione negativa, sterile, classista, da cancellare dalla scuola. Il problema è che il sapere è innanzitutto un diritto di tutti, pertanto non ha niente a che fare con il tanto odiato nozionismo. Per fortuna quelli più svegli di voi non hanno seguito il canto delle sirene che vi blandivano, che dicevano di stare dalla vostra parte, quando invece pensavano solo a nascondere le loro responsabilità», commenta Maggi. Per poi concludere: «Non vi siete fidati di chi vi insegnava a rassegnarvi alla mediocrità, ma avete seguito chi ha saputo trasmettervi con passione la voglia di vincere le vostre stesse paure, lavorando faticosamente su voi stessi […] Non vi siete arresi. Bravi. In questo 2024 vi auguro di essere esaminati da docenti maturi, competenti e preparati. Voi sforzatevi di dimostrate la vostra maturità. Spero solo che gli adulti sappiano fare altrettanto».

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