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L’indagine su Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia ospite a Mediaset, la furia di Giorgia Meloni: «Un atto di guerra o un ricatto?»

10 Settembre 2024 - 05:01 Alessandro D’Amato
gennaro sangiuliano maria rosaria boccia mediaset giorgia meloni
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A Roma si indaga per peculato e rivelazione di segreto d'ufficio. Intanto la premier punta i Berlusconi per l'invito all'imprenditrice. E sospetta un complotto e un warning sulla Rai

La procura di Roma ha iscritto l’ex ministro Gennaro Sangiuliano nel registro degli indagati. Un atto dovuto dopo la denuncia presentata da Angelo Bonelli di Avs. Che ipotizza due reati: peculato e rivelazione di segreto d’ufficio. E mentre anche la Corte dei Conti indaga su trasferte e auto blu con l’ipotesi di danno erariale, Giorgia Meloni ha altro per la testa. Maria Rosaria Boccia sarà infatti ospite stasera a È sempre Cartabianca di Bianca Berlinguer. La notizia è arrivata a Palazzo Chigi ieri sera. E la premier e i suoi collaboratori hanno subito pensato a un «atto di guerra». O addirittura a un «ricatto» della famiglia Berlusconi. Perché l’ospitata arriva a tre giorni dall’ultimatum imposto da Palazzo Chigi: «Il caso Boccia è chiuso. Non parlatene più».

La furia di Giorgia

La furia della premier per l’ospitata di Boccia a Mediaset la raccontano oggi i retroscena dei giornali. Perché ancora scottano i fuorionda di Andrea Giambruno a Striscia la notizia che le sono costati la separazione pubblica. La presenza di Boccia su Rete 4 viene vista comunque come un «atto ostile verso il governo». Portato avanti da un gruppo editoriale con cui i rapporti sono freddi da un anno. La scelta, spiega Repubblica, basta ad alimentare i sospetti della premier. E a dare forma alla tesi del complotto. Insieme al fastidio nei confronti di Marina e Pier Silvio. Il Fatto Quotidiano cita fonti vicine alla premier per dire che nell’occasione non si potrà parla di ospitata all’insaputa dei Berlusconi. Perché solo Antonio Ricci è così autonomo in azienda. Invece dei più logici motivi di share, il sospetto di Meloni è che si tratti di un warning sulla privatizzazione della Rai. O sull’aumento del canone.

L’indagine su Sangiuliano

Intanto stamattina il fascicolo su Sangiuliano aperto a piazzale Clodio verrà trasmesso al tribunale dei ministri. La procura di Francesco Lo Voi sceglie la strada più diretta per gestire il caso. Le verifiche riguarderanno i viaggi, i soggiorni e le cene dell’imprenditrice e influencer 41enne mentre era virtualmente consigliera Grandi Eventi del ministro. I magistrati dovranno verificare se c’è stato un uso di soldi pubblici per fini impropri. Non necessariamente esborsi diretti del Mic. Anche se questi dovrebbero essere provati dalle prenotazioni a suo nome fatte dallo staff del ministro. Ma si verificheranno anche le ospitate del ministro. In particolare i viaggi in Puglia e Liguria per presenziare a festival e meeting finanziati dal ministero.

Le spese per Maria Rosaria Boccia

Sangiuliano ha sostenuto in più occasioni che le spese erano a carico degli organizzatori. Ma sempre di soldi pubblici si tratterebbe. Poi c’è l’auto blu. L’ex ministro sostiene che sia stata utilizzata soltanto per brevi spostamenti. Lei dice di essere stata prelevata sotto casa e accompagnata a concerti come quello dei Coldplay e de Il Volo. C’è anche l’ipotesi che Sangiuliano abbia inserito nella sua quota rimborsi le spese per la sua ospite.

La Corte dei Conti, le trasferte e le auto blu

La Corte dei Conti invece indagherà a 360 gradi dal punto di vista contabile con l’ipotesi di reato di danno erariale. Verranno passati al setaccio viaggi, pranzi, cene, hotel, gite e pernottamenti. Insieme all’uso dell’auto blu e di quella della scorta. In tv,a durante l’intervista con Gian Marco Chiocci al Tg1, Sangiuliano aveva detto: «Ho pagato tutto con la mia carta di credito». E aveva mostrato i fogli alle telecamere. «Pagava il ministero», ha invece sempre sostenuto Boccia. «Ribadisco: non un euro pubblico è stato speso. E lo dimostrerò carte alla mano», ha ribadito ancora l’ex ministro in predicato di tornare in Rai, forse alla guida delle testate regionali. Per ora sono soltanto due versioni differenti. Ai giudici il compito di accertare la verità.

La casa in provincia di Rieti

Intanto La Stampa racconta anche un’altra vicenda che riguarda Sangiuliano. Si tratta dell’acquisto di una casa a Borgo San Martino, frazione di Petrella Salto in provincia di Rieti. L’immobile è stato comprato nel 2021. La frazione ospita anche la chiesa di Sant’Agostino, dove sono conservate le opere del pittore Vincenzo Manenti. L’edificio era stato danneggiato dal terremoto del 2016, e aveva bisogno di lavori di ristrutturazione. Il 2 dicembre 2022 la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio dell’area metropolitana di Roma ha stilato un verbale di «somma urgenza» per stanziare 300 mila euro per la messa in sicurezza della chiesa. Il 15 febbraio 2023 è arrivata l’autorizzazione ai lavori. Senza bandi e senza gare.

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