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Così Lollobrigida rischia il posto per il caso Boccia: «Una valanga in arrivo per Giorgia e Arianna Meloni»

13 Settembre 2024 - 05:12 Alessandro D’Amato
maria rosaria boccia francesco lollobrigida arianna meloni giorgia meloni
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La premier irritata non gli rivolge più la parola. Lui si sente assediato e indebolito. Lei pensa al rimpasto di governo: «Non possiamo fare la figura degli scappati dall'asilo». Le foto di Sangiuliano e dell'imprenditrice e le due trasferte nel mirino della Gdf

C’è un caso Lollobrigida nel governo Meloni? Il ministro dell’Agricoltura e ormai ex compagno di Arianna Meloni rischia il posto? Mentre Maria Rosaria Boccia sostiene che con lui ci sono stati solo due incontri e che quella con l’ex missino di Colle Oppio non fosse una conoscenza approfondita, “Lollo” è fuori dal Cerchio Magico della premier. Anche se in teoria rimane il capo-delegazione di Fratelli d’Italia nell’esecutivo. Giorgia Meloni, secondo i retroscena, non gli rivolge più la parola se non per gli affari istituzionali e di partito. E lui è stato anche escluso dalla gestione del caso Sangiuliano. Chi lo ha sentito lo ha descritto come assediato e indebolito. E nell’inner circle della premier circola una battuta: «Lasciate che si occupi del G7 dell’Agricoltura a Ortigia. È già abbastanza».

Assediato e indebolito

La battuta, spiega oggi Il Fatto, è spia di una posizione sempre più in bilico. Da quando Arianna ha ufficializzato la fine della loro relazione (senza spiegarne i motivi) il ministro è caduto in disgrazia. Lui evita accuratamente di parlare se non per rilasciare dichiarazioni autoassolutorie. Come quella in cui ha detto di non aver mai «approfondito la conoscenza della signora». E di averla vista solamente alla Camera in occasione di un intergruppo sulla dieta mediterranea il 20 dicembre 2023. Boccia invece aveva detto a In Onda di averlo conosciuto a Pompei in occasione dell’evento per lanciare la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco. Ciascuno smentisce l’altro. Ieri si è corretta, ammettendo anche il secondo incontro. Ma c’è di più. Perché a chi le ha chiesto dell’ex cognato la premier ha mostrato distacco, indifferenza e irritazione.

Distacco, indifferenza e irritazione

Per questo Lollobrigida si sente assediato e indebolito. Mentre proprio il silenzio sullo scatto di agosto 2023 ha messo ancora più in guardia Meloni & Co. Il timore è che una foto o un altro dettaglio finisca per mettere in difficoltà il governo. Al ministro, spiega Repubblica, è stato dato il suggerimento di ricostruire ogni passaggio di ciascun incontro con Boccia. Ogni dimenticanza, è stato specificato, non sarà per nulla apprezzata. Perché dopo il tira e molla su Sangiuliano la premier non accetta altri inciampi. È attesa all’inaugurazione del G7 a Ortigia il 21 settembre. E pensa che vogliano colpirla nei rapporti internazionali. Per questo c’è anche un piano B. Che vedrebbe Lollobrigida “promosso” (promoveatur ut amoveatur) in Europa. In qualche organismo legato al mondo agricolo. Mentre al suo posto potrebbe andare Matteo Prandini, capo della Coldiretti vicino a Meloni.

Il rimpasto

La situazione è talmente grave che c’è chi pronuncia apertamente una parola proibita: rimpasto. Sarebbe propugnato da chi, nel Cerchio Magico della premier, pensa che dallo smartphone di Boccia possano uscire altri segreti che possono mettere in difficoltà il governo. Per esempio registrazioni di conversazioni tra Sangiuliano e Arianna Meloni. Che potrebbero parlare della nomina di Fabio Tagliaferri in Ales, da tempo puntata dalle opposizioni e in particolare da Italia Viva. Anche se, scrive il Corriere della Sera, c’è chi vede tutto in funzione pro-Meloni. «Più questa slavina mediatica continua ad alimentarsi, più diventerà una valanga per Giorgia e Arianna», sostiene una fonte di governo. Una «valanga di consenso», che negli auspici di Palazzo Chigi e via della Scrofa premierà le due sorelle, «vittime» di quelle «opposizioni mediatiche» che la premier mostra di temere di più di quelle politiche.

«La figura degli scappati dall’asilo»

C’è poi un’altra considerazione, più cinica. Ovvero che la querelle Sangiuliano-Boccia sta coprendo da due settimane i problemi reali del paese. Ma la premier è lo stesso preoccupata: «Non ci viene perdonato nulla. Non possiamo fare la figura degli scappati dall’asilo», avrebbe detto ai fedelissimi. Per questo ora Meloni potrebbe mettere assieme i casi Santanché e Lollobrigida oltre a decidere sulla sostituzione di Raffaele Fitto, ormai destinato alla Commissione Europea. E potrebbe “assumere” due nuovi ministri con competenze divise tra Politiche Comunitarie e Pnrr. Il rimpasto così fatto non la obbligherebbe a tornare in parlamento e al Quirinale per una fiducia bis e l’ok di Sergio Mattarella. Perché c’è sempre il record del governo più longevo della storia d’Italia da battere.

Le foto di Sangiuliano e Boccia

Nel frattempo il settimanale Oggi ha pubblicato una serie di scatti che ritraggono Boccia e Sangiuliano una stanza dell’hotel Vesuvio, il 5 stelle più famoso di Napoli. La data è importante: il 6 giugno scorso, giorno del 62esimo compleanno dell’ormai ex ministro, nel frattempo tornato in Rai. Il paparazzo che li ha beccati: «Sono stato avvertito da una mia fonte che il ministro era al Vesuvio con una donna. Ci sono andato senza il mio teleobiettivo migliore: per me era una storia minore e infatti non li ho seguiti né aspettati dopo averli “presi” sul terrazzo. Queste immagini le avevo messe in archivio: ci ho ripensato solo quando è scoppiato il putiferio». Chissà se questo è uno dei tre servizi che secondo i fotografi erano stati proposti ai settimanali ma non sono mai stati pubblicati. Se fosse così, ce ne sarebbero in giro altri due.

Le due trasferte di Boccia nel mirino della GdF

E intanto la Guardia di Finanza ha cominciato a indagare sulle ipotesi di reato di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio nell’inchiesta su Sangiuliano. Nel mirino ci sono prima di tutto i costi sostenuti dalle casse pubbliche per le spese della non-consigliera. Due gli appuntamenti nel mirino, che potrebbero arrivare anche all’attenzione della Corte dei Conti. A Riva Ligure per la rassegna “Sale in zucca” l’11 luglio scorso, giorno del compleanno di Boccia. E quello di Polignano in Puglia di due giorni dopo per la rassegna “Libro possibile”. Gli organizzatori hanno messo in conto alla manifestazione aereo di andata e ritorno, tre stanze di un albergo e i relativi pasti.

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