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Roberto D’Agostino e il caso Boccia-Sangiuliano: «Un cellulare ha messo in crisi Giorgia Meloni»

17 Settembre 2024 - 06:42 Alba Romano
roberto d'agostino gennaro sangiuliano maria rosaria boccia giorgia meloni
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Su Dagospia ha parlato per primo dell'influencer e del ministro: «Lei nega l'amore per il contratto»

Roberto D’Agostino dice che è intercettato e attenzionato. Perché «c’è tanta gente in trepida attesa di un mio passo falso». Intanto però il proprietario del sito Dagospia ha dato per primo la notizia del caso di Maria Rosaria Boccia: «Quando mi hanno segnalato il suo primo post, il 26 agosto, sono andato a sbirciare il suo profilo Instagram. Non credevo ai miei occhi. Tutte quelle foto con Sangiuliano. Era il diario visivo di una relazione. Ho chiesto in giro e mi hanno detto che i due erano amanti». Secondo lui Boccia nega la relazione «perché altrimenti non sta in piedi la storia del contratto di consulenza: non si può farlo a un amante. E comunque l’ha confessato lui, al Tg1».

La chiamata a Sangiuliano

D’Agostino dice di aver chiamato Sangiuliano prima di pubblicare: «Per forza. Circolano tante polpette avvelenate, meglio verificare alla fonte. Balbettava “è falso, non c’è alcun contratto”, minacciava querele». Ha avuto l’impressione «di un uomo molto spaventato». Mentre lei «voleva essere la signora Sangiuliano, voleva che lui lasciasse la moglie. Gli avrebbe detto pure che era incinta. Un uomo di sessant’anni che viene trafitto dall’euforia del potere può perdere la testa. Come un adolescente il ministro si era innamorato». Anche se era ancora sposato: «Avrà perso il controllo della ragione: come un qualsiasi Alberto Sordi si è pure tolto fede. Le avrà detto che il suo matrimonio era finito, le cose che dicono gli uomini in questi casi».

Il contratto

Sempre secondo D’Agostino «lei non voleva soldi, voleva pure lavorare gratis, il contratto era il suggello all’unione. Ma soprattutto il titolo che le permetteva di andare su e giù a spadroneggiare per le stanze del ministero». E lui glielo nega. «Sì, dopo Ferragosto ordina al capo di gabinetto Gilioli di stracciarlo. Perché? Questo è il punto mai chiarito della vicenda. Gliel’ha ordinato palazzo Chigi? La moglie?». Questa storia è «politica tutta la vita. Al pari di Berlusconi, travolto dalla fica , Sangiuliano ha calpestato la decenza istituzionale, non si è reso conto di aver la responsabilità come ministro di rappresentare i cittadini italiani». E se la prende con il governo Meloni: «Non sanno cos’è la cultura del potere. Premier che con un tweet gettano sul marciapiede i compagni, ministri che fermano i treni, deputati che sparano a Capodanno».

Complottismo

Sul complottismo, D’Agostino dice che «ha dell’incredibile che un premier non si fidi di un corpo dello Stato, come la polizia. Mai successo. Sono isolati in Europa, emarginati a Washington e passano il tempo a incontrare Orbàn. Una donna sola al comando rischia di andare a sbattere». E sul caso Boccia conclude così: «Una sconosciuta di Pompei con il suo cellulare ha messo in crisi Giorgia Meloni: questa è la modernità al tempo di internet».

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