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Gli diagnosticano una lombalgia, ma è un problema all’aorta: due medici di Genova a processo per la morte di un 48enne

20 Settembre 2024 - 10:59 Ugo Milano
livorno violenza sessuale pazienti domiciliari
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A Daniele D'Amato è stata diagnosticata per tre volte una lombalgia. Solo al quarto accesso in ospedale si è scoperto che si trattava di un problema all'aorta da operare d'urgenza

La procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per due medici dell’ospedale San Martino e dell’ospedale di Novi Ligure accusati di omicidio colposo. La vicenda in cui sono coinvolti risale al 2021, quando un uomo si presenta al pronto soccorso per ben tre volte in preda a dolori lancinanti, con la pressione molto alta e ore passate a vomitare. Tutte e tre le volte l’uomo viene dimesso senza visite approfondite e con una diagnosi chiara: lombosciatalgia. Peccato che non si trattava di un mal di schiena bensì di una dissezione aortica, che è stata diagnosticata soltanto la quarta volta che l’uomo si è presentato al pronto soccorso. Troppo tardi ormai. E così Daniele D’amato – 48 anni e zio di Alice, oro olimpico alla trave a Parigi 2024 – muore nel giro di una settimana.

Le diagnosi sbagliate

La pm Francesca Rombolà ha chiesto il rinvio a giudizio per due medici coinvolti. Nella denuncia presentata dai parenti di D’Amato, viene raccontata nel dettaglio l’odissea del 48enne. Il 23 maggio 2021, l’uomo si presenta in ospedale a Novi Ligure con forti dolori e pressione molto alta. Viene visitato da un medico ma firma le dimissioni e va via poco più tardi. Un paio di ore dopo, torna nello stesso ospedale in elicottero, lamentando dolori ancora più forti. A visitarlo c’è un medico a gettone, che secondo la procura «omette di completare la raccolta anamnestica e l’esame obiettivo del paziente non eseguiti esaustivamente al precedente accesso». Il dottore diagnostica erroneamente una lombalgia senza approfondire il caso.

Il quarto ingresso al Pronto Soccorso e l’intervento d’urgenza

Alcune ore più tardi, D’Amato va al pronto soccorso del San Martino di Genova, dove viene preso in carico da un altro medico che prescrive una radiografia alla colonna lombosacrale e certifica a sua volta che si tratta di una lombalgia. Tre giorni più tardi, l’uomo torna di nuovo al pronto soccorso. È solo qui, al suo quarto ingresso, che i medici decidono di sottoporlo a una Tac e scoprono che si tratta di una dissecazione aortica. Si procede a un intervento d’urgenza, ma pochi giorni più tardi l’uomo muore.

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