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Gilberto Pichetto Fratin: «Sì al nucleare entro gli anni Trenta, risparmieremo 34 miliardi l’anno»

20 Settembre 2024 - 08:09 Redazione
Il ministro: «Serve per raggiungere la neutralità climatica»

Con il nucleare risparmieremo fino a 34 miliardi l’anno. E presto arriverà un disegno di legge. Lo annuncia il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Che sul Green Deal europeo e i rischi dell’industria italiana dice che «non abbiamo mai messo in dubbio gli obiettivi finali, cioè di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma gli strumenti imposti per farlo. Per due motivi essenzialmente: il primo è che non si è mai vista, se non nell’Unione Sovietica dei piani quinquennali, la politica che pretende di imporre i tempi e le tecnologie alla scienza. Il secondo è dato dalla natura profondamente diversa dei Paesi che compongono l’Europa».

Auto e case green

Pichetto Fratin fa due esempi su tutti: «le auto e le case green. Sulle prime la posizione italiana è chiara: fermo restando che quello elettrico con ogni probabilità sarà il motore del futuro, non possiamo stabilire con legge, quindici anni prima, che dal 2035 non dovranno più essere prodotti i motori endotermici. Anche con l’utilizzo dei biocarburanti questi motori saranno in grado di garantire emissioni ridotte. Altrimenti vuol dire che non si fa la battaglia sul fine ma sul mezzo. La stessa cosa è sulle case green: l’obiettivo è costruire tutte le nuove case a emissioni zero e fare un piano ventennale di intervento sui vecchi edifici. Ancora una volta non mettiamo in dubbio l’obiettivo comune finale della neutralità climatica al 2050, ma chiediamo di poterlo raggiungere difendendo gli interessi delle famiglie e delle imprese italiane».

L’atomo

Per il nucleare invece l’obiettivo è il 2030: «Un anno fa, quando nessuno parlava ancora di questo tema, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha avviato la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile. I tecnici ci dicono che per i primi anni Trenta ci sarà la possibilità di passare dalla sperimentazione alla produzione dei nuovi moduli nucleari. Noi stiamo lavorando, senza alcun ritardo, per consentire all’Italia di farsi trovare pronta e preparata. Con la collaborazione del professor Giovanni Guzzetta penso che saremo pronti a presentare un disegno di legge di riordino della materia per la fine di quest’anno. Conto che possa essere discusso e approvato entro il 2025».

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