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Berlinguer seduce ancora il cinema: arriva «la grande ambizione» con Elio Germano – Il trailer

25 Settembre 2024 - 15:34 Gabriele Fazio
elio germano la grande ambizione enrico berlinguer trailer festa del cinema di roma
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Il film diretto da Andrea Segre, in sala dal 31 ottobre, copre cinque anni della vita del segretario del Partito Comunista, che vanno dal 1973 al 1978

Disponibile da oggi il trailer di Berlinguer – La grande ambizione, il film incentrato sulla vita del politico e leader del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer. La regia è di Andrea Segre, giunto così al suo quinto lungometraggio dopo Io sono Li (2011), La prima neve (2013), L’ordine delle cose (2017) e Welcome Venice (2021) ed una lunga serie di documentari. Ad accettare la sfida di interpretare un così importante protagonista della storia politica del nostro Paese, Elio Germano, uno dei più talentuosi e riconosciuti attori della sua generazione, vincitore di un David di Donatello (per Mio fratello è figlio unico), tre Nastri D’argento (La nostra vitaL’incredibile storia dell’Isola delle Rose e Palazzina Laf), un Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes e un Orso d’Argento come miglior attore per Volevo nascondermi.

La trama

Non si tratta esattamente di un biopic perché in realtà Berlinguer – La grande ambizione copre solo cinque anni della vita del segretario del Partito Comunista Italiano, quelli che vanno dal 1973 al 1978. Sono quindi gli anni del compromesso storico con la Democrazia Cristiana, quando insomma l’Italia era diventata l’ago della bilancia della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia. Il film uscirà nelle sale il prossimo 31 ottobre ma aprirà la diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 16 al 27 ottobre 2024 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.

Berlinguer al cinema

Non è la prima volta che l’attività politica di Enrico Berlinguer viene raccontata su grande schermo. Il primo titolo che viene in mente naturalmente è Berlinguer ti voglio bene, uscito nel 1977 per la regia di Giuseppe Bertolucci, film che segna il debutto assoluto al cinema di Roberto Benigni, che coincide con il debutto del mitico personaggio di Mario Cioni, sottoproletariato toscano con il mito del leader comunista. E, come sappiamo, non sarà l’ultima volta che le strade di Benigni e Berlinguer si incroceranno, storica infatti l’immagine dell’attore che prende in braccio il politico durante un comizio del 16 giugno 1983 a una manifestazione per la pace della FGCI romana presso la Terrazza del Pincio a Roma. Sono stati poi girati negli anni tre documentari: il primo nel 1984, riprende i funerali del politico, si intitola L’addio a Enrico Berlinguer. Poi quattro anni più tardi esce Berlinguer – la sua stagione di Ansano Giannarelli e infine nel 2014 a raccontare Berlinguer e l’influenza nella cultura, non solo politica, italiana è stato Walter Veltroni, il titolo dell’opera è Quando c’era Berlinguer e rappresenta l’esordio dell’ex sindaco di Roma e segretario del Partito Democratico dietro la macchina da presa.

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