Roma, da oggi i dipendenti del Comune possono cambiare il nome e usare l’identità alias
Dopo i Comuni di Bologna e Milano, anche il Campidoglio ha applicato un protocollo per consentire ai suoi dipendenti di utilizzare l’identità alias. Le sigle sindacali hanno firmato, a giugno, l’accordo preparato insieme all’ufficio per i diritti lgbtqia+ di Roma Capitale. Poi la misura è stata approvata dalla giunta ad agosto. Adesso, è arrivata la determina esecutiva e sono già pronte le prime richieste dei dipendenti che, non riconoscendosi nel genere di nascita, vogliono essere chiamati con un altro nome. Nelle prossime ore, le pratiche saranno vagliate, scrive Repubblica: «È sufficiente presentare un modulo indicando il nuovo nome al dirigente della propria struttura e all’ufficio risorse umane. In cambio il dipendente otterrà una nuova identità alias da usare in ufficio e nelle relazioni con il pubblico e i colleghi, oltre a nuovi badge, indirizzi mail e targhette identificative».
Potranno usare l’identità alias i dipendenti municipali e comunali, sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato. Non è necessario, inoltre, procedere al cambio di nominativo in termini giuridici – all’anagrafe – per accedere all’iniziativa: il Campidoglio ha adottato l’identità alias proprio per rispondere al principio dell’autodeterminazione di genere. Quindi, il dipendente dovrà firmare un accordo interno e che varrà soltanto nel contesto lavorativo. «Serve a garantire benessere personale a ogni dipendente, a prescindere dai propri orientamenti e in base alle proprie sensibilità personali», ha spiegato l’assessore capitolino al Personale Andrea Catarci. Il nuovo nome, chiarisce Repubblica, non potrà sostituire i dati anagrafici che rimangono necessari per firmare atti e verbali giuridicamente rilevanti.