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Alessandro Del Piero compie 50 anni. Mamma Bruna: «Niente regali, gli preparo il pasticcio»

09 Novembre 2024 - 12:24 Alba Romano
La mamma dell'ex numero 10 della Nazionale racconta il rapporto con il figlio: «Non abbiamo mai esagerato con i complimenti, neanche quando vinceva tutto. Non ho mai detto: mio figlio è bravo. Ma adesso va bene, posso farlo»

«Vado male a dirlo, ma è proprio un bravo figlio. Lui e anche suo fratello eh. Non abbiamo mai esagerato con i complimenti, neanche quando vinceva tutto. Non ho mai detto: mio figlio è bravo. Ma adesso va bene, posso farlo». Bruna Furlan, mamma di Alessandro Del Piero, racconta suo figlio, sulla soglia dei 50 anni, in una intervista a “Il Nord Est”. A Fabio Poloni racconta: «L’ho sempre chiamato Alessandro, solo qualche volta Ale. Per il regalo non ho niente di particolare in mente, non gli ho mai fatto grandi regali: non posso mica prendergli dei vestiti, se li compra da solo. Ecco, quando viene a trovarmi gli preparo un bel pasticcio». Il piatto preferito dall’ex numero 10 della Nazionale, «anche il tiramisù, in quello sono brava».

Quell’infortunio del 1998

«È andato via da casa da giovane, a neanche 14 anni, a Padova. Ci ha messo tanto del suo. Ora penso che sono stata matta, a mandarlo via a quell’età», racconta la donna. «I timori ci sono sempre, non sai le compagnie che trova, qualcosa può sempre andare storto… Ma lui è stato sempre bravo, anche nascosto nella vita privata, ha fatto bene. Non mi piace che si parli tanto di sé. Ha sopportato anche tante critiche, come quando ha avuto l’infortunio, non è stata una bazzecola, ci è voluto un anno per riprendersi. Poi è andata bene, ma poteva anche finire lì, la sua carriera». E ancora: «Lui ha stretto i denti ed è sempre stato positivo. Noi abbiamo avuto paura. Era giovane, è successo il giorno prima del suo ventiquattresimo compleanno, era l’8 novembre 1998. Quello è stato il momento più duro in assoluto, ero lì allo stadio Friuli di Udine, l’ho sentito urlare: credevo di morire». Oggi, spiega, «mi chiama di frequente, mi vuole tanto bene. Non viene spesso quanto vorrebbe, ma è molto legato alla sua terra: ora vive a Madrid, spesso torna a Torino perché suo figlio adesso gioca a Empoli, prima stava a Los Angeles. Ha molti impegni, anche i figli lo sono, li porta a scuola lui».

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