Paola Ballerini suicida poco prima della laurea, indagata l’infermiera che la seguiva nel tirocinio. I sospetti su un altro caso Sara Pedri


A tre anni dalla morte di Paola Ballerini, la studentessa 21enne di infermieristica originaria di Cadeo, in provincia di Piacenza, che si tolse la vita gettandosi dalla Pietra di Bismantova il 10 maggio 2022, la Procura di Reggio Emilia ha chiuso le indagini preliminari. Sotto inchiesta è finita un’infermiera di oltre 60 anni in servizio all’ospedale Santa Maria Nuova. L’ipotesi di reato è abuso dei mezzi di correzione e di disciplina aggravato dalla conseguenza di aver causato la morte della 21enne. La donna era tra le referenti della studentessa durante il tirocinio svolto nel reparto di Pediatria, tra marzo e aprile del 2022. La ragazza era iscritta al corso di laurea di infermieristica con sede a Reggio Emilia e viveva in un appartamento con alcune ragazza. All’epoca, si sarebbe dovuto laureare poco dopo, a ottobre dello stesso anno.
Chat, gruppi WhatsApp e diari
Paola Ballerini, però, dopo mesi di crescente disagio, documentato in messaggi, chat, diari e testimonianze, scelse di togliersi la vita. Subito dopo la tragedia, i suoi genitori Enrica e Francesco, hanno iniziato una lunga battaglia per cercare di comprendere la cause del gesto estremo della figlia, consegnando agli inquirenti ogni elemento utile. File trovati sul computer, appunti, chat private e racconti di coinquiline e colleghe. Fra questi, un gruppo WhatsApp dal nome «L’incubo non ha mai fine», in cui la ragazza e altre tirocinanti descrivevano quotidianamente un clima lavorativo opprimente.
L’indagine (doppia)
L’indagine era stata avviata dalla pm Piera Cristina Giannusa e proseguita dal collega Francesco Rivabella Francia e ha portato all’apertura di un fascicolo e l’iscrizione dell’infermiera tra gli indagati. A coordinare la fase finale dell’inchiesta è il procuratore Calogero Gaetano Paci. Oltre al caso Ballerini, la Procura contesta all’infermiera una seconda imputazione, relativa ad atteggiamenti analoghi nei confronti di un’altra tirocinante residente in Val d’Enza, considerata parte offesa.
Il giorno del suicidio
Il 10 maggio 2022, Paola Ballerini era rientrata a Reggio Emilia dopo un breve soggiorno a casa con la famiglia. Quella mattina, accompagnata dai genitori alla stazione di Fiorenzuola, avrebbe dovuto partecipare a una riunione legata al tirocinio. Invece, prese un’altra strada. A piedi raggiunse la Pietra di Bismantova, da dove si lanciò nel vuoto. Un biglietto d’addio fu ritrovato nella sua stanza. I soccorsi, allertati dalle coinquiline, non poterono fare altro che constatarne il decesso.
Il caso di Sara Pedri di cui Paola restò colpita
Il caso richiama alla memoria quello di Sara Pedri, la ginecologa di Forlì scomparsa nel 2021 e vittima, secondo le prime indagini, di pressioni e maltrattamenti nell’ambiente ospedaliero. Paola stessa, secondo il racconto della madre, era rimasta colpita da quella vicenda e ne aveva parlato in famiglia. L’infermiera indagata, difesa dall’avvocato Nicola Tria, al momento non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche. Ora si attende la fissazione dell’udienza preliminare, durante la quale sarà valutata la richiesta di rinvio a giudizio.