Le ricerche di un alloggio, le liti con la suocera. Chi è Giada Crescenzi, accusata dell’omicidio di Stefania Camboni


Da mesi Giada Crescenzi, la trentenne arrestata con l’accusa di aver ucciso Stefania Camboni, madre del suo compagno Francesco Violoni, era alla disperata ricerca di una casa. I due vivevano da tempo in un appartamento messo a disposizione nella villetta bifamiliare della vittima. Una sistemazione temporanea, ma che con il tempo sarebbe diventata motivo di tensioni quotidiane. I rapporti tra Stefania e il figlio si erano incrinati proprio a causa del legame con la nuora, scrive la Repubblica, al punto che – secondo alcune amiche della vittima – madre e figlio avevano smesso quasi del tutto di parlarsi.
I post sui social
Da almeno due anni – come dimostrano i post pubblicati su Facebook da Crescenzi – i due cercavano una soluzione abitativa alternativa. Il primo messaggio sui social risale al 19 dicembre 2023, pubblicato in un gruppo social locale: «Buongiorno, io e il compagno e due adorabili gattine staremmo cercando un appartamento con massima urgenza. Budget 800/850 euro. Vi prego aiutateci, che sennò rischiamo di finire in mezzo a una strada fra poco». La ricerca è proseguita senza successo per mesi. L’ultimo appello pubblico risale all’8 maggio, una settimana prima del delitto. «Ci riprovo: io, il mio compagno e due gattine cerchiamo un posto dove andare a vivere perché siamo in una situazione critica! Vi prego! Dormiamo pure per terra, non ci interessa nulla, basta una cucina e un bagno. Vi prego aiutateci!». La ragazza specificava anche di essere disposta a pagare un affitto tra i 700 e gli 850 euro, utenze incluse, e di preferire una zona non troppo distante dall’aeroporto per motivi lavorativi.

Il tragico epilogo
Le risposte ricevute erano state poche: qualche suggerimento per un bilocale a Parco Leonardo o un monolocale sulla Tuscolana. Poi, giovedì 15 maggio, il tragico epilogo. Francesco Violoni ha trovato la madre senza vita in casa, colpita da almeno venti coltellate. L’arresto di Crescenzi risale a ieri notte. I carabinieri le hanno sequestrato il cellulare che, secondo quanto ricostruito finora, avrebbe effettuato proprio dal telefonino alcune ricerche su Internet. Tra queste anche «come togliere il sangue dal materasso» e «come avvelenare una persona». A poca distanza dall’abitazione, è stata sequestrata anche l’auto della donna, trovata fuori strada, adagiata con il muso verso il basso contro una grata di recinzione che appare divelta, e con il finestrino del posto di guida abbassato.