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Il governo impugna la legge della provincia di Trento sul terzo mandato. Il no della Lega e la rabbia di Fugatti

19 Maggio 2025 - 14:10 Sofia Spagnoli
maurizio fugatti terzo mandato
maurizio fugatti terzo mandato
Il presidente della provincia autonoma: «Atto istituzionale molto pesante». Il Carroccio vota contro

Un altro altolà alla corsa verso il terzo mandato. Ma stavolta, a finire sotto la lente del Governo non è la legge della Campania, bensì quella della Provincia autonoma di Trento. Il Consiglio dei ministri di oggi, 19 maggio, ha deliberato di impugnare davanti alla Corte costituzionale la norma che alza da due a tre il limite dei mandati consecutivi per il presidente della Provincia. Una modifica che avrebbe aperto la strada a una nuova candidatura di Maurizio Fugatti, storico esponente della Lega e attuale presidente della Provincia, ora al suo secondo mandato.

Il nervosismo della Lega

Una storia che sa di déjà vu: poche settimane fa, anche la legge campana – pur se regionale – aveva subito lo stesso destino. La sentenza della Corte costituzionale ha bloccato ogni ipotesi di terzo mandato per Vincenzo De Luca, presidente uscente della Regione Campania. Ma questa volta, nella partita si aggiunge un elemento di tensione politica in più: la Lega, a quanto riporta l’Ansa, ha votato contro, difendendo apertamente uno dei suoi temi storici. Secondo fonti di governo, il confronto in Consiglio sarebbe stato anche acceso. A intervenire, tra gli altri, il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli e quello dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Salvini che prima del consiglio dei ministri aveva assicurato che il governo non avrebbe impugnato la legge, al momento evita dichiarazioni in chiaro. Dai suoi profili social i commenti che appaiono sono solo relativi alle decisioni tecniche prese in cdm, ad esempio il decreto infrastrutture.

La reazione di Fugatti

Fugatti, che in mattinata si era mostrato ottimista sulla possibilità che il governo rinunciasse a ricorrere contro la provincia, tanto più che è comunque amministrata dal centrodestra (ma senza Fratelli d’Italia), usa ora parole durissime. «Lo riteniamo un atto istituzionale molto pesante contro le prerogative dell’autonomia trentina, con una chiara valenza politica», ha detto ai giornalisti a caldo. E ancora: «Le autonomie speciali – ha aggiunto – come la Corte costituzionale ha detto tra le righe nella sentenza della Campania, hanno potere legislativo esclusivo su questa materia. Quindi riteniamo questo un atto contro l’autonomia del Trentino».

Il tema Friuli

Così la maggioranza torna a spaccarsi sul tema terzo mandato. E la decisione di oggi rischia di accelerare la tensione in particolare in Friuli Venezia Giulia, dove gli assessori di Lega e Forza Italia si sono già dimessi in previsione di questa impugnazione. Il no al terzo mandato avrebbe effetti immediati sul futuro di Massimiliano Fedriga che, guidando una regione a statuto speciale, vorrebbe far approvare una norma analoga a quella di Trento.

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