Giovanni Storti e la Legge sulla caccia: «Se tenete agli animali e alla natura non potete dare fiducia a questo governo» – Il video
Continuano le polemiche sul disegno di legge sulla caccia a cui sta lavorando il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Dopo i numerosi appelli delle associazioni ambientaliste degli ultimi giorni, anche Giovanni Storti, il celebre attore del trio “Aldo, Giovanni e Giacomo” si è espresso sul tema. Da tempo attivo sui suoi profili social in tema di ambiente e tutela della natura, Storti ha elencato tutte le novità del provvedimento che sono state anticipate, per poi concludere con una considerazione pungente: «Se tenete alla natura, se tenete agli animali che la vivono, se tenete a voi stessi che volete vivere la natura, come fate a dare ancora fiducia a questo governo?».
Cosa prevede il disegno di legge sulla caccia
L’attuale normativa in materia di caccia fa riferimento alla Legge n. 157 del 1992. La bozza della riforma, che si compone di 18 articoli, non comporta nuovi oneri a carico dello Stato. Tra i punti più controversi figurano gli articoli 4 e 5, che prevedono rispettivamente la riapertura degli impianti di cattura degli uccelli – attualmente vietati dalla normativa dell’Unione Europea – e l’eliminazione dei limiti al numero di autorizzazioni per la realizzazione di nuovi appostamenti fissi. Particolarmente criticato dalle associazioni ambientaliste è l’articolo 10, che consentirebbe l’attività venatoria all’interno di territori e foreste appartenenti al demanio statale, regionale e agli enti pubblici. Lo stesso articolo introduce inoltre una seconda novità significativa: le gare di caccia con addestramento dei cani non verranno considerate attività venatoria e potranno svolgersi anche durante i periodi di chiusura della caccia, nonché in orario notturno.