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Carcere per chi maltratta gli animali, la svolta del Parlamento: approvata in via definitiva la nuova legge. Ecco cosa cambia

29 Maggio 2025 - 18:05 Alba Romano
ddl reati animali
ddl reati animali
Esulta Michela Vittoria Brambilla: «Grandissima vittoria, aspettavamo questo provvedimento da più di vent'anni». Cosa prevede

Il maltrattamento e l’uccisione senza motivo di animali diventano reati punibili anche con il carcere. Lo prevede il disegno di legge approvato oggi dal Senato, che ha come prima firmataria Michela Vittoria Brambilla, parlamentare di Noi Moderati, e prevede un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. Il provvedimento aveva già ricevuto il via libera della Camera lo scorso novembre. Di conseguenza, con il voto di oggi a Palazzo Madama è diventato legge.

La «svolta» per i diritti degli animali

Il testo punta di fatto a rafforzare le norme sui reati legati ai maltrattamenti e agli abusi sugli animali, introducendo una serie di modifiche ai Codici Penale e di Procedura Penale. Tra le novità c’è l’inserimento di una formula che specifica come l’obiettivo da parte degli esseri umani sia quello di «tutelare direttamente gli animali», e non più il «sentimento per gli animali». In questo modo, spiegano i proponenti del disegno di legge, gli animali vengono messi «al centro delle tutele giuridiche, riconoscendo i loro diritti in modo indipendente dal nostro modo di percepirli».

Pene più severe per i reati contro gli animali

Il disegno di legge approvato oggi in via definitiva prevede un inasprimento delle pene per chi commette crimini contro gli animali. Gli organizzatori di eventi o competizioni in cui vengono sottoposti a violenze vedranno aumentata la multa da 15mila a 30mila euro. In caso di combattimenti tra animali, chi li organizza rischia una pena dai 2 ai 4 anni di reclusione, mentre chi vi partecipa rischia sanzioni fino a 30mila euro. Chi uccide un animale rischia il carcere da 6 mesi fino a 4 anni e una multa fino a 60mila euro. Pene più severe anche in caso di maltrattamento: si rischia fino a 2 anni di reclusione, mentre non sono più previste sanzioni pecuniarie alternative.

La stretta contro l’abbandono e il traffico illecito

Il disegno di legge introduce il divieto di abbattimento degli animali coinvolti in procedimenti penali, che dovranno rimanere sotto custodia fino alla fine del processo. Le associazioni di protezione degli animali potranno chiedere il riesame del sequestro per garantire il miglior trattamento possibile. In caso di crimini reiterati, inoltre, le misure di prevenzione saranno simili a quelle previste per i crimini di stampo mafioso. Stretta anche contro l’abbandono, il traffico illecito e l’import illegale. Chi tiene gli animali domestici legati con catene rischia una multa fino a 5mila euro. Scatta, infine, il divieto totale di utilizzare pellicce di gatti domestici per fini commerciali.

Esulta Brambilla: «Grandissima vittoria»

Tra i primi a commentare l’approvazione in via definitiva del ddl sui reati contro gli animali c’è la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per i diritti degli animali e dell’ambiente, da sempre in prima linea per le battaglie animaliste. La parlamentare di Noi Moderati parla di «una grandissima vittoria per l’Italia» e di «una legge attesa da più di vent’anni, che finalmente inasprisce le pene a carico di chi commette crimini atroci nei confronti degli animali, mettendo sostanzialmente fine alla pressoché totale impunità che ha regnato finora».

Foto copertina: Dreamstime/Andrei Teodorescu

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