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Giuseppe Conte e la battaglia persa (in cucina) con Maria Elena Boschi: «Io feci le tagliatelle, ma vinse lei»

06 Giugno 2025 - 17:29 Ugo Milano
giuseppe conte maria elena boschi
giuseppe conte maria elena boschi
A «Un giorno da pecora» su Rai Radio 1, il leader del Movimento 5 Stelle svela le vecchie gare con la deputata di Italia Viva. E attacca Grillo e Meloni

Palazzo Chigi manca a Giuseppe Conte? «Assolutamente no, è stato molto stressante», è la risposta lapidaria che il leader del Movimento 5 Stelle dà ai microfoni di Un giorno da pecora su Rai Radio 1. Chi allora potrebbe andarci al posto suo? Magari Elly Schlein? «Perché no. Ma è prematuro dire chi sarà premier, anche se lei è leader di un grande partito». Che sia con il Partito democratico o in solitaria, lo sguardo di Giuseppe Conte è ben fisso alle elezioni e alla possibilità di tornare a fare la differenza per i cittadini: «Più vado avanti più mi radicalizzo», confessa a Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. «Aumentano le ingiustizie, aumentano le uguaglianze e io mi incazzo sempre più. Ma non voglio una coalizione se poi si scioglie come neve al sole».

L’accusa a Meloni: «È piegata a banche e poteri forti»

«Promette di abbassare le tasse, e poi le abbassa solo a imprese e banche. Mentre per i lavoratori la pressione fiscale aumenta», così Giuseppe Conte punta il dito contro la premier Giorgia Meloni accusandola di «imbrogliare i cittadini». Uno di questi inganni sarebbe la scelta, già anticipata dalla leader di FdI, di andare al seggio ma non ritirare le schede dei cinque quesiti referendari di domenica 8 e lunedì 9 giugno. «Va al seggio perché deve fare la furba. Non sarà un reato ma è un imbroglio, come tanti ne fa». Poi è Conte stesso ad anticipare le sue preferenze: «Voterò cinque sì, anche al referendum sulla cittadinanza sul quale abbiamo lasciato libertà di voto perché stiamo portando avanti da anni la proposta dello Ius Scholae». L’unico modo, ribadisce il leader del M5S, di dare più diritti ai lavoratori e contrastare la politica di Giorgia Meloni, «sempre più piegata a banche, grandi imprese e poteri forti».

La frecciata di Conte a Grillo: «Vuole farci causa? Dovrà pagare le spese legali»

Giuseppe Conte non risparmia neanche una frecciatina a Beppe Grillo e alla disputa sul simbolo del Movimento: «Se porrà la questione la risolveremo in tribunale. Il simbolo appartiene alla comunità del Movimento 5 Stelle». Si è poi detto sicuro di vincere una eventuale causa: «A noi non costerà nulla perché vinceremo. Lui, invece, sarà condannato a pagare le spese. Se fossi il suo legale gli suggerirei caldamente di non farci causa».

Le gare di cucina con Boschi: «Lei faceva piatti più elaborati»

Non solo politica, ma nell’intervista a Un giorno da pecora c’è anche spazio per un po’ di hobby. Su tutti quello della cucina, che negli anni di insegnamento universitario Giuseppe Conte condivideva con Maria Elena Boschi. «È capitato che facessimo gare quando lei non era ancora impegnata in politica. Le organizzavamo con i colleghi», confessa. «Ricordo una sera che eravamo io e lei in finale. Io preparai delle tagliatelle alla bolognese, lei un piatto più elaborato. Vinse lei».

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