Vendeva online i capelli di Carlo Acutis, indagato un uomo per traffico di reliquie


Sospeso il procedimento di canonizzazione di Carlo Acutis, di cui a breve sarà annunciata la data, ma non l’indagine sulla vendita online di reliquie, che anzi procede spedita. Nelle ultime settimane è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di ricettazione un uomo residente in Emilia-Romagna. A riportarlo è il Corriere dell’Umbria, secondo cui la procura di Perugia avrebbe già compiuto una approfondita perquisizione nella casa dell’indagato per cercare la presunta reliquia. In particolare alcuni capelli del 15enne, beato milanese morto nel 2006 per una leucemia fulminante, che l’uomo avrebbe venduto online a oltre 2mila euro.
La perquisizione della casa e gli annunci online
Non è chiaro se la reliquia sia mai esistita o se sia mai arrivata tra le mani dell’indagato: la procura, durante il sopralluogo che ha seguito l’apertura delle indagini nel marzo 2025, non ne ha trovato traccia. I pm, scrive Avvenire, si sono mossi su due direttrici. In primo luogo, hanno oscurato o abbattuto dal web tutti gli annunci trovati online, che andavano ben oltre il singolo post dell’indagato. In secondo luogo, a partire da quell’annuncio sono risaliti all’uomo emiliano tramite l’indirizzo digitale. Dall’accusa di ricettazione, cioè l’acquisto o l’occultamento di cose provenienti da un delitto, si desume che la procura ipotizzi il possibile furto della reliquia.
Il traffico di reliquie: cosa dice il codice penale
La procura di Perugia ha comunicato di aver acquisito il contenuto dei dispositivi digitali dell’indagato, nella speranza di trovare tracce o informazioni che possano chiarire se le reliquie siano effettivamente mai state in possesso dell’uomo. Secondo il dettato del codice penale però, specifica ancora Avvenire, il commercio di reliquie è un illecito solo nel diritto canonico. Senza nuovi elementi, insomma, è difficile che i pm riescano a ottenere un rinvio a giudizio.