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La storia degli enormi cumuli di spazzatura a due passi dalle montagne del film Avatar: il video virale che ha spaventato i politici cinesi

10 Giugno 2025 - 23:44 Ugo Milano
Tra i rifiuti anche una bottiglietta del 2015. Le immagini diventate virali hanno messo in allarme i capi locali del partito comunista. Il rischio del danno di immagine e delle ripercussioni da Pechino: così sono sparite 51 tonnellate di rifiuti

Due grotte sommerse da cinquantuno tonnellate di rifiuti, non lontano dalle montagne che hanno ispirato il film Avatar. Da giorni sui social cinesi circola un video che mostra enormi cumuli di rifiuti a due passi da uno dei paesaggi più iconici del Paese: il parco nazionale di Zhangjiajie, nella contea di Cili, che ha ispirato le montagne fluttuanti del kolossal cinematografico diretto da James Cameron. Il filmato è diventato virale nel giro di pochi giorni, al punto che ha costretto le autorità a intervenire per rimuovere l’enorme quantità di spazzatura ammassata nelle cavità naturali, l’equivalente di un palazzo di sette o otto piani costituito interamente di rifiuti.

Una discarica abusiva nel parco nazionale

Abbandonate per diversi anni, le grotte erano state trasformate in vere e proprie discariche abusive dagli abitanti dei villaggi vicini. Tra i rifiuti ritrovati c’è anche una bottiglietta d’acqua del 2015, segno inequivocabile del fatto che l’accumulo di spazzatura è cominciato almeno un decennio fa. Una vera e propria onta per la Cina, se si considera che il parco nazionale di Zhangjiajie non solo è stato il primo parco forestale del Paese, istituito nel 1982, ma oggi è anche patrimonio Unesco.

L’allarme del governo cinese

Pare che l’accumulo di rifiuti sia avvenuto soprattutto tra il 2010 e il 2016, quando i villaggi della zona non potevano contare su un sistema di raccolta adeguato. Il fatto che il tutto sia finito sui social ha spinto il governo cinese a intervenire immediatamente per contenere i danni d’immagine: a scendere in campo è stato addirittura Shen Xiaoming, segretario del Partito comunista dello Hunan, che ha seguito in prima persona le operazioni di bonifica e ha annunciato un’ispezione di tutta la zona per individuare eventuali altri grotte trasformate in discariche.

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