Verso lo stop ai diesel Euro 5 in quattro regioni del Nord, Salvini vuole il rinvio: le scadenze, quali auto non potranno più circolare e dove


Il 1° ottobre 2025 scattano nuovi divieti nelle regioni del Nord Italia per le auto più inquinanti. A partire da quella data, le vetture diesel Euro 5 non potranno più circolare liberamente nei comuni con popolazione superiore a 30mila abitanti in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Lo stop varrà per tutti i giorni feriali, dalle 8.30 alle 18.30, e durerà fino ad aprile del 2026. Le regole torneranno in vigore anche negli anni successivi dal 15 settembre al 15 aprile. In caso di mancato rispetto delle restrizioni al traffico, si rischierà una multa da 168 a 679 euro, a cui potrà aggiungersi la sospensione della patente – da 15 a 30 giorni – in caso di recidiva.
L’inquinamento atmosferico al Nord Italia
Lo stop alle auto diesel Euro 5 è una delle misure adottate dalle regioni del Nord Italia per contrastare l’annoso problema dell’inquinamento atmosferico. Da diversi anni la Pianura Padana è una delle aree con l’aria più inquinata d’Europa, che ogni anno porta a decine di migliaia di morti premature. Nel 2022, l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per il «sistematico superamento del valore limite del biossido d’azoto» e lo scorso anno il Parlamento europeo ha approvato una nuova direttiva sulla qualità dell’aria che prevede una serie di deroghe ad hoc per il Nord Italia e concede alle regioni del bacino padano dieci anni in più di tempo per adeguarsi agli obiettivi Ue.
Perché la Pianura Padana ha l’aria così inquinata?
Ci sono diverse ragioni per cui le regioni del Nord Italia hanno l’aria così inquinata. Innanzitutto, c’è un problema di tipo geografico: la posizione della pianura padana, “chiusa” tra le Alpi e l’Appennino, ostacola la circolazione dell’aria e favorisce l’accumulo di sostanze inquinanti. A questo si aggiunge il fatto che è proprio al Nord che si concentra la maggioranza delle attività produttive e degli allevamenti intensivi, tra le principali fonti di inquinamento atmosferico. Alla base dell’emissione di polveri sottili – Pm10 e Pm2.5 – incidono però anche i sistemi di riscaldamento degli edifici, ancora in gran parte alimentati a combustibili fossili, e il traffico veicolare, che incide soprattutto nei grandi centri urbani.
La battaglia di Salvini contro lo stop alle auto diesel
Lo stop alle auto diesel Euro 5 è previsto dal Decreto Legge 12 settembre 2023, n. 121 – approvato proprio in seguito alla sentenza della Corte di giustizia Ue – che obbliga Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia‑Romagna ad aggiornare i rispettivi Piani regionali di qualità dell’aria per contrastare con più efficacia l’annoso problema dell’inquinamento atmosferico. Il provvedimento, insomma, è stato adottato a livello nazionale e potrebbe ancora essere bloccato in Parlamento. In particolare, con una modifica al decreto Infrastrutture, attualmente in fase di discussione alla Camera. A chiedere un rinvio delle nuove restrizioni al traffico è soprattutto la Lega, da sempre ostile alle politiche europee in materia di sostenibilità e ambiente, con il vicepremier Matteo Salvini che ha scaricato le colpe sull’Unione europea: «Siamo al lavoro per fermare il blocco delle auto con motore Euro 5. Questo fa parte delle follie europee, della Commissione von der Leyen che ha approvato quella fesseria economico-industriale che si chiama Green Deal».
Foto copertina: ANSA/Andrea Fasani