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Bimba rapita dalla madre, indagata l’ex assessora di Bologna e femminista Susanna Zaccaria. I consigli durante il sequestro e le intercettazioni

12 Giugno 2025 - 08:47 Ugo Milano
susanna zaccaria scomparsa bimba indagata
susanna zaccaria scomparsa bimba indagata
Presidente da tre anni della Casa delle donne a Bologna, l'avvocata avrebbe consigliato Carlotta Mori su come muoversi per far perdere le sue tracce

Una bimba di soli tre anni al centro di un ciclone giudiziario, una battaglia legale senza frontiere tra i genitori. Poi la fuga, o meglio il rapimento: la madre, 40 anni, la prende e la porta in Spagna, la tiene nascosta a Valencia facendo perdere le sue tracce e cambiando l’identità. Un progetto crollato dopo undici anni che, secondo la procura di Milano, si sarebbe sorretto sulla complicità e sull’appoggio concreto di Susanna Zaccaria, ex assessora delle Pari opportunità a Bologna e presidente della Casa delle donne di Bologna. L’avvocata, scrive La Verità, negli ultimi anni è stata uno dei volti simbolo dell’attivismo femminista. Ora è indagata per concorso in sequestro e sottrazione internazionale di minore.

Il caso della piccola Matilde e la scomparsa

La piccola Matilde nasce nel 2011 da Carlotta Mori e Andrea Palermo. I due decidono di separarsi di lì a poco, ma la trafila giudiziaria è lunga. Termina nel 2014, quando il tribunale di Milano dispone l’affido condiviso con collocamento presso la madre e incontri protetti con il padre. Ma la 40enne – ora in manette insieme al nuovo compagno, alla nonna della bambina e a un altro familiare – non è dello stesso avviso. E quindi parte, scompare dai radar della polizia italiana, attraversa il mar Mediterraneo e si nasconde con la bambina a Valencia. Ma per diventare tutt’a un tratto invisibile bisogna prendere una lunga serie di accorgimenti, che secondo gli inquirenti arriverebbero proprio dall’avvocata Susanna Zaccaria.

Il colloquio tra madre e nonna: «Mi ha detto di non usare questo numero, che possono risalire alle chiamate»

Il primo contatto tra Zaccaria e la madre di Matilde avviene ben prima della sentenza del tribunale milanese, quando sono ancora in corso le indagini a carico dell’ex compagno – poi archiviate in un nulla di fatto – per maltrattamenti, stalking e violenza sessuale. Il rapporto tra le due si fa sempre più stretto e continua stabilmente anche quando Carlotta Mori è in Spagna.

A certificarlo, secondo la procura, sarebbe una serie di intercettazioni telefoniche in cui è la stessa 40enne ad ammettere gli aiuti ricevuti dalla legale. «Mi ha chiamato anche la Zaccaria e mi ha detto che se continua così… se continua così a parlare quel pazzo (riferito al padre della minore, ndr)… rischiamo che mi arrestano davvero», dice al telefono con la madre il 17 marzo 2025. E poi aggiunge: «Mi ha detto di togliere tutto, anche i telefoni. Di non usare nulla di quello che abbiamo usato finora. Ha detto che se possono risalire alle chiamate, è un disastro».

Le intercettazioni del compagno e Le Iene: «Ci diceva di non esporci, sennò ci arrestano entrambi»

Nonostante la giustizia fosse già arrivata nel 2016 a una condanna definitiva per il rapimento della piccola, ci sono voluti altri nove anni per individuare dove fosse tenuta. Le sim, le chiamate intracciabili, l’identità cambiata: tutti passi in cui – così sembra dagli atti – l’avvocata Zaccaria ha messo in qualche modo il suo zampino. A certificare ulteriormente il presunto ruolo attivo della presidente della Casa delle donne bolognese è il nuovo compagno di Carlotta Mori, anche lui in manette: «La Zaccaria ci aveva detto già che era meglio non comparire da nessuna parte», dice al telefono con la sorella.

«Quando c’è stata la trasmissione, lei era preoccupata. Mi ha detto testualmente: “Non esponetevi, la stampa vi può solo danneggiare. Se scoprono dove siete, vi arrestano entrambi”». Il riferimento, in questo caso, è alla puntata de Le Iene dello corso 16 marzo, in cui la vicenda della piccola Matilde scomparsa era stata nuovamente analizzata. La trasmissione era arrivata a trovare il contatto telefonico diretto della bambina, ora tredicenne, scatenando il panico nella madre di lei, che aveva iniziato a contattare tutti i familiari più stretti nel tentativo di capire come muoversi a quel punto. È in questo frangente che la procura di Milano è riuscita a intercettare le comunicazioni.

La Lega chiede un passo indietro: «Zaccaria si dimetta dall’associazione»

La questione non è fuggita alla politica. Matteo Di Benedetto, di Lega Nord Bologna, si è rivolto al sindaco Matteo Lepore chiedendo un passo indietro dall’avvocata Susanna Zaccaria: «La Casa delle donne ha ricevuto nel tempo dal Comune di Bologna centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici. Posto tutto il garantismo del caso, ritengo opportuno suggerire alla presidente di autosospendersi fino al chiarimento dell’esito del processo e al consiglio direttivo dell’associazione di proporre questa sospensione dato le circostanze straordinarie».

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